Morte cerebrale

Morte cerebrale
Quadro clinico che comporta i seguenti segni peculiari: a) assenza della funzione encefalica e, in particolare, del tronco encefalico; b) silenzio elettrico cerebrale. La funzionalità del tronco dell'encefalo è assente quando esistono perdita di coscienza, cessazione del respiro spontaneo, assenza del riflesso pupillare alla luce, del riflesso corneale, oculocefalico e vestibolo-oculare e assenza di risposta decorticata o decerebrata per stimoli nocicettivi. Silenzio elettrico o inattività elettrocerebrale significa che il tracciato non contiene potenziali registrati dalla teca al di sopra di 2 V. È indispensabile che venga esclusa l'intossicazione da farmaci e venga stabilito che la condizione è dovuta a una causa conosciuta di lesione cerebrale irreversibile. Sul piano clinico bisogna sottolineare che la possibile riapparizione di riflessi tendinei o addominali può verificarsi come semplice espressione di un'attività spinale. L'arresto circolatorio totale di durata superiore a 15 secondi, dimostrabile con l'angiografia carotidea o vertebrale, è un segno di notevole valore per convalidare la diagnosi clinica, poiché incompatibile con la vita. Il meccanismo con cui si avvera lo stato di coma dépassé è rappresentato dall'anossia e susseguenti edema e arresto circolatorio. Dal punto di vista legislativo è stabilito, per la diagnosi di m.c., l'accertamento delle condizioni cliniche su esposte; la durata dell'osservazione deve essere non inferiore a: 6 ore per gli adulti e i bambini di età >5 anni; 12 ore per i bambini di età compresa tra 1 e 5 anni; 24 ore per i bambini di età <1 anno. In tutti i casi di danno cerebrale anossico, il periodo di osservazione non può iniziare prima di 24 ore dal momento dell'insulto anossico.