Introspezione

Introspezione
Il termine designa il rivolgersi dell'attenzione di un soggetto ai propri stati interni, o in altri termini il rivolgersi dell'Io verso se stesso in un'auto-osservazione. In ambito psicologico, il metodo dell'informazione introspettiva è stato utilizzato inizialmente da Wundt per poter analizzare i processi psichici superiori che sfuggono ad un'indagine sperimentale condotta all'esterno. Külpe non ritiene possibile poter ridurre i processi psichici superiori ai modelli interpretativi elaborati dalla psicofisica, in quanto incapaci di riferire il contenuto psicologico e il modo con cui il soggetto lo vive soggettivamente. Solo attraverso l'i. provocata, mediante cui il soggetto riferisce ciò che intercorre tra il compito assegnato e la risposta, è possibile avere una descrizione dei fenomeni che si producono nel soggetto. Michette e Ach distinguono il contenuto, ispezionabile con l'i., dalla funzione che invece non è descrivibile introspettivamente, ma solo retrospettivamente perché è impossibile, ad esempio, provare simultaneamente l'emozione della paura e analizzarla, esattamente come avviene nello studio del mondo subatomico, dove l'energia richiesta per osservare il fenomeno altera il fenomeno stesso. La comparsa della psicologia della forma segna la fine della psicologia introspettiva, passando all'adozione del metodo fenomenologica con cui si ha la possibilità di osservare il vissuto nel suo organizzarsi e nelle leggi che lo regolano.