Insight

Insight
Termine inglese, approssimativamente traducibile con presa di coscienza, intuizione, anche se il significato è diverso a seconda dei contesti. In genere, si considera come l'atto di cogliere la profonda natura di qualcosa.
1) Psichiatria. In tale ambito è inteso come la consapevolezza da parte del paziente del disturbo psichico, oltre che dell'attribuzione a motivazioni intrinseche a sé.
2) Psicoanalisi. Il concetto in questione è usato in senso più ampio, per intendere la capacità di cogliere, da parte del paziente, i fattori psichici dinamici, agenti nella soluzione di un conflitto, quale tappa essenziale per il cambiamento terapeutico. Il setting analitico fornisce tale comprensione, come premessa fondamentale per una certa libertà di auto-osservazione, associazione e discernimento. Ciò può avvenire su un piano intellettuale (i. intellettivo), quando il soggetto comprende teoricamente i propri dinamismi psichici; o affettivo (i. emotivo), nel momento in cui coglie le motivazioni inconsce delle proprie azioni nella loro totalità. È solo con quest'ultimo che si raggiunge una vera e profonda comprensione, mentre la consapevolezza cognitiva da sola non conduce alla trasformazione terapeutica, ma può solo essere letta come un meccanismo di difesa.
3) Psicologia della forma. Il termine i. venne introdotto nel 1923 da Kohler, che condusse, nell'ambito della psicologia della Gestalt, uno studio sull'apprendimento degli scimpanzé adulti, da cui dedusse che questi giungono alla soluzione adeguata di un problema non per frammenti, ma solo in seguito alla ristrutturazione degli elementi cognitivi a loro disposizione in una nuova e immediata totalità significativa. In tale contesto si può, quindi, parlare di i. sia come apprendimento per intuizione sia come scoperta improvvisa di una percezione dotata di senso.