Innatismo
Innatismo
Termine filosofico con il quale si indicano quelle dottrine secondo cui esistono nel nostro spirito delle idee o dei principi che non provengono dall'esperienza, sono cio è insiti originariamente nel nostro spirito stesso, in atto o in potenza. Storicamente le dottrine innatistiche sono molto pi ù antiche del termine. Platone considerava le idee come conosciute dall'anima prima di scendere nel corpo, in quanto questa le aveva contemplate nell'iperuranio; l'esperienza sensibile non è per lui che un'occasione per suscitare nell'anima il ricordo delle idee che gi à le erano note, ma che erano state oscurate dall'opacit à della materia. Cartesio considera innate allo spirito non tanto le idee come tali, quanto piuttosto le facolt à di concepirle. Per Leibniz le verit à di ragione, assolutamente necessarie, sono innate, ma non sono chiare e distinte: sono soltanto possibilit à o tendenze che l'esperienza render à chiare, compiendo una funzione analoga a quella dello scalpello e del martello su un blocco di marmo. In ambito psicologico si tende a considerare innati i riflessi, ovvero le attivit à degli organi effettori (muscoli e ghiandole) attivati in modo regolare e praticamente invariabile dalla stimolazione naturale o sperimentale di un recettore; gli istinti, intesi come disposizioni precostituite per lo svolgimento di determinate attivit à, quali l'istinto di riproduzione o l'istinto sessuale; infine il potenziale di una specie che è determinato geneticamente, per cui, considerando una certa possibilit à di adattamento e di evoluzione, l'ampiezza e la norma delle reazioni potenziali non sono infinite. Ancora aperta è invece la discussione sull'incidenza del fattore ereditario per quanto riguarda le predisposizioni fisiche e psicologiche, di cui si constata l'esistenza, si conosce la legge che ne regola la trasmissione; ma, oltre un certo livello elementare, risulta difficile decidere se cercare la causa in un programma geneticamente determinato o nell'ambiente esterno che ciascuno incontra dopo la nascita, oltre che nell'ambiente prenatale, dove l'organismo pu ò rivelarsi incapace di assimilare una o pi ù sostanze, e pu ò subire alterazioni dovute a incidenti durante la gravidanza. La disputa tra innato e acquisito si è risolta nella postulazione della doppia azione dell'ereditariet à e dell'ambiente, dove non si nega l'evidenza che esistono comportamenti innati e non si esclude la compensazione dell'azione educativa su quanto viene ereditato. Secondo Droz questa posizione si giustifica in base al fatto che tutti gli aspetti del potenziale di comportamento di un organismo dipendono interamente dalla sua struttura genetica e quindi, in senso lato, dall'ereditariet à; anche se ci ò non significa che il comportamento effettivo sia determinato esclusivamente dal corredo genetico, perch é un certo genotipo pu ò dar luogo a fenotipi variabili in funzione degli effetti dell'ambiente. Il problema dell'innatismo si è posto in modo particolare in etologia, dove Lorenz distingue, nell'azione dell'animale, un'energia specifica che è innata da un segnale scatenante di origine ambientale, e negli studi sull'intelligenza dove è aperto il dibattito sul suo carattere innato o acquisito.