Infanzia

Infanzia
Dal latino in-fans, che non parla. Indica il periodo della vita che va, approssimativamente, dalla nascita ai 12 anni.Tale periodo viene in genere suddiviso in prima i. (dalla nascita al trentesimo mese), seconda i. (dal trentesimo mese al sesto anno), grande i. (dal sesto al dodicesimo anno), denominata anche fanciullezza. In pediatria l'i. è suddivisa in diversi periodi peculiari: periodo neonatale, età del lattante (primo anno di vita), età prescolare (2-6 anni), età scolare, età prepuberale. Lo studio dell'i. riguarda i processi di crescita che interessano sia l'accrescimento corporeo sia lo sviluppo intellettivo del bambino. Si usa l'espressione sviluppo psicomotorio per indicare lo sviluppo nei primi mesi di vita, caratterizzato sia dall'acquisizione di capacità motorie sia dalla maturazione del sistema nervoso. Nel corso delle primissime fasi dello sviluppo, le aree cerebrali rivelano una notevole plasticità, ovvero possono farsi carico di svariate funzioni, dal momento in cui la delimitazione di competenze precipue per ciascuna area si delinea in età più tardiva. In particolare tra il primo e il secondo anno di vita la produzione di sinapsi nel cervello del bambino è enorme, poiché occorre far fronte ad attività quali l'acquisizione di nuovi vocaboli, l'assortimento di nuove esperienze e memorie, l'ideazione di giochi di tipo simbolico etc. Nei vari processi maturativi dell'i. intervengono fattori congeniti, acquisiti e ambientali. Il linguaggio, in prima istanza, segue un processo maturativo in cui concorrono più fattori. Con l'avvento della psicologia scientifica e sperimentale e della psicoanalisi sono state studiate approfonditamente le fasi dello sviluppo durante l'i. gli studi si sono soffermati in particolare sulle relazioni intersoggettive con la figura materna, sullo sviluppo del linguaggio, sulle attività espressive quali il gioco, sui processi di apprendimento. Piaget ha individuato quattro stadi nei suoi studi sull'i.: il periodo senso-motorio (da 0 a 2 anni), la fase del pensiero pre-operativo (dai 2 ai 7 anni), la fase delle operazioni concrete (dai 7 agli 11 anni). Ha, inoltre, approfondito gli aspetti relativi alla particolare concezione del mondo nel bambino: l'egocentrismo dei primi anni di vita che lascia spazio successivamente alla costruzione e accettazione di concezioni oggettive e socialmente condivise nei rapporti sociali. La psicoanalisi, in particolare con Freud e Melanie Klein, si è soffermata sulle nozioni di Es, Ego e Super-Ego e sul complesso di Edipo. In seguito all'applicazione delle teorie psicoanalitiche sono entrati a far parte degli studi sull'i. i concetti di sadismo, fobia, complesso, conflittualità, considerati non più come aspetti che prima della psicoanalisi sarebbe stato impossibile rilevare anche nell'i., e valutabili soprattutto da un punto di vista etico, ma come elementi obbligati di tappe a loro volta obbligate nello sviluppo del bambino. Erikson accetta ed amplia la teoria freudiana aggiungendovi una dimensione psicosociale; individua nell'i. quattro fasi: la fase orale-sensoriale, cui corrisponde l'acquisizione di una fiducia di base e di una sfiducia di base, che si integreranno successivamente; la fase corrispondente a quella anale-muscolare contraddistinta dal controllo e dalla disciplina, in cui il bambino comincia a sottoporre i propri bisogni al principio di realtà; la fase psicosociale, corrispondente alla fase genitale, in cui emergerebbe quella virtù che Erikson definisce fermezza di propositi e in cui nascerebbe il senso di colpa; la fase corrispondente al periodo di latenza in cui emerge il senso di competenza e di efficacia. All'i. è ormai attribuita all'unanimità dagli studiosi un'importanza enorme per la comprensione dei successivi periodi di vita del soggetto.