Identità di genere

Identità di genere [disturbo della]
Per i. di genere si intende la consapevolezza dell'individuo di appartenere al genere femminile o maschile. Il senso di appartenenza a uno dei due sessi deriva da esperienze ambientali e culturali, oltre che dal proprio sesso biologico (i. sessuale). La modalità comportamentale esterna più maschile o più femminile rappresenta il ruolo di genere che, a sua volta, riflette l'immagine interiore che la persona ha di sé. Il persistente senso di disagio nei confronti della propria i. sessuale e il desiderio di appartenere al sesso opposto caratterizzano i disturbi dell'i. di g., anche definito comunemente transessualismo. La classificazione del DSM-IV-R prevede tre tipi di diagnosi: 1) disturbo dell'i. di g. dell'infanzia; 2) disturbo dell'i. di g. dell'adolescenza e dell'età adulta; 3) disturbo dell'i. di g. non altrimenti specificato. Non si conoscono i meccanismi che possono essere alla base del disturbo, anche se è stato ipotizzato che una carente o eccessiva produzione ormonale durante la vita intrauterina possa condizionare la struttura fisica e psichica dell'individuo (sembra, ad esempio, che il testosterone possa contribuire alla mascolinizzazione del cervello in aree come l'ipotalamo); sicuramente l'ambiente e gli eventi della vita in fase post-natale sono determinanti nel formare l'i. di g. del bambino e della bambina. Nella prima fanciullezza, quando più spesso compare il disturbo, i sintomi principali sono caratterizzati dal desiderio di essere dell'altro sesso, dalla preferenza per i giochi tipici del sesso opposto (giocare con le bambole e alla famiglia per i maschi, i giochi sportivi o violenti per le femmine) o dalla convinzione, una volta diventati adulti, di cambiare il proprio sesso. Nell'adolescente e nell'adulto l'identificazione con il sesso opposto può arrivare a limiti estremi, fino alla richiesta di interventi chirurgici e/o di pratiche mediche (ormonali) per modificare il proprio aspetto fisico. Nei maschi soprattutto vi è un intenso desiderio di travestitismo che non causa, però, eccitazione sessuale, a differenza del feticismo di travestimento. L'oggetto dell'attrazione sessuale può essere diverso: il soggetto può essere attratto da maschi, femmine, da entrambi o da nessuno dei due. Nei casi più gravi il disturbo determina un'alterazione del funzionamento sociale e lavorativo, sovente con insorgenza di un disturbo depressivo. Il trattamento è particolarmente complesso, poiché il paziente non ha intenzione di modificare le proprie idee e il proprio comportamento: in genere, gli adulti entrano in psicoterapia per imparare ad affrontare il proprio disturbo, non per modificarlo, oppure per trattare i disturbi d'ansia e depressivi che spesso si associano alla sintomatologia di base. La prognosi dipende dall'età di esordio del disturbo. Il trattamento è per lo più psicoterapico e si rende particolarmente necessario quando pazienti gravemente sofferenti e ansiosi richiedono il trattamento chirurgico per il cambiamento di sesso, in modo da valutare le motivazioni profonde che inducono il soggetto a intraprendere questa strada prima di intervenire definitivamente.