Gruppo
Gruppo
Nel linguaggio comune il termine ha connotazioni diverse e aspecifiche, mentre in ambito psicosociale indica un insieme di persone non molto numerose, accomunate da interessi comuni e che pertanto si sentono parte integrante del g., ovvero suoi membri. Il g. diventa oggetto di studio delle scienze sociali a partire dagli anni Quaranta, nel momento in cui si fa strada il concetto di g. come totalit à dinamica, avanzato da Kurt Lewin. Il primo a riconoscere una valenza psicologica oltre che sociale al g. fu Emile Durkheim, mentre Lewin si muover à su un terreno prettamente psicosociale per la sua analisi.
1) Processi interni al gruppo. La psicologia sociale ha individuato vari fenomeni riscontrabili nella dinamica di g.: in primo luogo la comunicazione interpersonale, i processi di influenza, la coesione, la creazione di ruoli e la leadership. Secondo Lewin questi fenomeni non sono irrelati, ma spesso si influenzano reciprocamente secondo un modello di causalit à circolare. Ad esempio, il fatto che la rete di comunicazione nell'ambito di un g. possa essere libera, vincolata o centralizzata, determina diverse modalit à di formazione dei ruoli o di emersione di norme.
2) Tipi di gruppo. Oltre alle distinzioni ovvie fatte sulla base delle diversit à legate all'ambiente, alle situazioni, agli scopi etc., una distinzione preliminare da farsi è quella introdotta da Cooley nel 1909 che distingue tra g. primari e g. secondari. I primi, denominati anche g. faccia a faccia , sono caratterizzati da un forte senso di appartenenza e da forti legami affettivi (famiglia, g. adolescenziali etc.), in cui è forte il processo di identificazione. I secondi sono quelli che si formano per scopi, ad esempio, politici o professionali, in cui vigono soprattutto elementi formali e dove, in genere, non si creano relazioni affettivamente degne di nota. Un'altra importante distinzione è quella fatta da Merton nel 1975, che distingue i g. di appartenenza dai g. di riferimento. Nei primi ciascun membro si identifica fortemente, orientando il suo agire in base alle norme vigenti nel g. I secondi sono, invece, g. ai quali gli individui si riferiscono per indirizzare il proprio comportamento e la propria condotta. Robert King Merton definisce socializzazione anticipata l'aspirazione di un individuo a diventare membro di un g. di riferimento. Altre distinzioni psicosociologiche sono quelle fra g. interni, in cui l'individuo è completamente inserito, e g. esterni, ai quali l'individuo non appartiene e nei cui confronti pu ò spesso nutrire sentimenti di avversione. Esistono, inoltre, g. naturali e g. sperimentali. Esempio per antonomasia di g. naturale è la famiglia. I g. sperimentali sono, invece, quelli che si formano in vista di determinati obiettivi, come le psicoterapie di gruppo.