Funzionalismo

Funzionalismo
Corrente psicologica storicamente rilevante, studia la mente dal punto di vista del suo funzionamento ovvero del suo uso come mezzo di adattamento dell'organismo al proprio ambiente. Il f. è stato il primo sistema psicologico autenticamente americano: fu il risultato di una rivolta degli psicologi coloniali contro la terra di origine, la Germania, e contro l'impostazione strutturalistica allora dominante. Lo strutturalismo aveva adattato i metodi scientifici di ricerca ai suoi obiettivi, cercando di scoprire la natura delle esperienze coscienti elementari, cioè analizzare la coscienza scomponendola nei suoi vari elementi costitutivi. Il f. non è mai stato una dottrina sistematica rigida e nettamente differenziata come lo strutturalismo; in più, vi sono state diverse psicologie funzionali, ognuna sensibilmente diversa dalle altre, avendo in comune l'interesse per le funzioni della coscienza. La corrente più conosciuta nell'ambito del f. è la cosiddetta Scuola di Chicago, sviluppatasi a partire dal 1984 a opera di J. Dewey e J.R. Angell. In particolare, quest'ultimo così sintetizzò le diverse concezioni proprie della Scuola in un articolo del 1907 sulla Psychological Review: Prima di tutto abbiamo 1) il funzionalismo inteso come studio psicologico delle operazioni mentali in contrasto con la psicologia degli elementi mentali [...]. Abbiamo inoltre 2) il funzionalismo che affronta il problema della mente intesa come mediatrice fra l'ambiente e le esigenze dell'organismo. Infine, abbiamo 3) il funzionalismo caratterizzato come psicologia psicofisica, cioè un tipo di psicologia che riconosce e sottolinea costantemente il significato essenziale del rapporto mente-corpo per una corretta e comprensiva valutazione del funzionamento della vita mentale. Secondo tale teoria, una funzione mentale, a differenza dei singoli stati di coscienza studiati dagli strutturalisti, non è una struttura effimera, mantenendo e conservando le sue caratteristiche allo stesso modo delle funzioni biologiche. Angell giunse alla conclusione di ritenere anche la coscienza costituita da funzioni, nello specifico di controllo. L'importanza di tale corrente è legata in particolar modo all'interesse per il legame tra l'organismo e il proprio ambiente, in quanto il f. postula una qualche interrelazione fra la sfera mentale e la sfera fisica, un rapporto reciproco dello stesso tipo di quello che sussiste tra le forze operanti nel mondo fisico. Questi concetti apriranno la strada al successivo movimento comportamentista.