Fissazione

Fissazione
Il termine è adottato con significati diversi dalla psicoanalisi e dall'analisi esistenziale.
1) Psicoanalisi. Per f. si intende l'arresto, durante le fasi dello sviluppo psicosessuale, di una quantità di libido a particolari zone erogene o a forme di soddisfacimento esperiti nel passato. Ciò cristallizza la pulsione, allontanandola dalla meta. Le condizioni della f. sono per Freud di due tipi: particolari fatti storici, come un trauma o l'influenza della costellazione familiare; oppure l'incapacità del soggetto di abbandonare una fase libidica dove ha trovato soddisfazione. Freud distingue: la f. di una pulsione parziale che nello sviluppo non si subordina all'organizzazione genitale della sessualità, ma continua a ricercare soddisfacimenti indipendenti, come nel caso delle perversioni dove la pulsione non cerca il suo soddisfacimento nel coito; la f. a una fase della sessualità pregenitale, per cui una parte della libido non riesce a evolversi e rimane fissata alla fase orale o anale o fallica; la f. all'oggetto, per cui, ad esempio, una bambina può restare fissata alla madre, senza riuscire a stabilire con il padre una relazione edipica positiva; la f. a un'esperienza traumatica, che poi si manifesta nelle nevrosi traumatiche. Freud stabilisce una relazione tra punti di f. e forma della sintomatologia, per cui l'isteria avrebbe il suo punto di f. nella fase fallica con regressione a questa fase pregenitale, la nevrosi ossessiva nella fase sadico-anale dello sviluppo libidico, la psicosi a stadi antecedenti la scelta oggettuale, la schizofrenia nel periodo dell'autoerotismo.
2) Analisi esistenziale. In questo ambito si parla di f. nel senso di un'adesione incondizionata a un ideale che non consente più di aderire al normale flusso dell'esperienza, ma chiede all'esperienza di piegarsi alle esigenze poste dall'ideale fissato. Esso contiene quell'ordine di cui ha bisogno chi, incapace di lasciar essere le cose come sono, cerca di imporre un ordinamento nel tentativo di trovare un punto di appoggio nel disordine e nell'incoerenza della propria esperienza.