Etologia

Etologia
Dal greco ethos, costume, e lògos, discorso. In passato indicava la disciplina avente come oggetto di studio i costumi e i comportamenti umani. Oggi si è affermata come scienza del comportamento animale, in particolare come lo studio delle molteplici attività che un animale esplica nel corso della sua esistenza e nel suo ambiente naturale di vita. I moduli comportamentali sono interpretati dall'e. come degli adattamenti che devono essere intesi come la risultante di lunghi processi evolutivi. L'e. prende le mosse dalla legge di Lloyd Morgan (legge dell'economia), in base alla quale un'azione deve essere interpretata non come il prodotto di un processo psichico superiore, ma come il prodotto di un processo psichico inferiore. Inoltre, a differenza della psicologia animale, l'e. studia gli animali nel loro habitat naturale e non in condizioni artificiali di laboratorio. Fra i fenomeni più interessanti evidenziati dall'e. si annoverano la specie specificità, che si riferisce all'esistenza di comportamenti propri di una specifica specie; l'esistenza di una forma di aggressività interspecifica, presente fra animali di specie diversa; l'esistenza di una forma di aggressività intraspecifica, presente all'interno di una stessa specie, finalizzata alla conservazione dell'individuo e della specie.
1) Fattori innati. L'e. nasce come movimento neoistintivista di estrazione zoologica, che si pone in netta contrapposizione al behaviorismo di Watson, Pavlov e Skinner. Sarà Konrad Lorenz a determinare una svolta sul versante innativistico, privilegiando i fattori innati rispetto a quelli appresi ontogeneticamente. Risale al 1938 la cosiddetta teoria oggettivistica di Lorenz, in base alla quale l'azione istintiva dipende da un fattore interno all'organismo denominato energia specifica, e uno di provenienza ambientale che non è altro che il segnale scatenante che libera l'energia specifica.
2) Fattori ambientali. Nella fase odierna si sta superando la storica e reciproca diffidenza tra istintivisti e teorici dell'ambiente, grazie alla posizione di studiosi anglosassoni quali Tinbergen, Thorpe e Hinde, i quali affermano che i caratteri comportamentali sono frutto dell'interazione tra fattori genietici e fattori ambientali. Del resto fu lo stesso Lorenz ad ammettere che nell'imprinting coesistono fattori innati e fattori ambientali, ovvero elementi appresi.