Elaborazione

Elaborazione
Il termine, in tedesco Arbeit, tradotto in italiano anche con lavoro, ricorre spesso in Freud con accezioni diverse, ma sempre in riferimento ad operazioni intrapsichiche: e. del sogno, del lutto, e. terapeutica.
A) Elaborazione psichica. Per Freud la psiche compie un lavoro di trasformazione delle eccitazioni provenienti dall'esterno, il cui accumulo potrebbe divenire patogeno, di integrazione di queste eccitazioni nell'apparato psichico e di formazione di associazioni fra esse. Questo concetto, già espresso da Charcot, viene ripreso da Freud e Bleuer negli Studi sull'isteria. L'isteria affonderebbe le sue radici proprio nella mancata abreazione di un trauma e nella mancata creazione di associazioni fra questo e altri vissuti psichici. La cura analitica, assumendo come punto di partenza la mancata abreazione di un determinato trauma, mira alla sua integrazione attraverso la formazione di legami associativi.
B) Elaborazione analitica o terapeutica. Concetto precisato da Freud, in Ricordare, ripetere e rielaborare, del 1914, indica gli sforzi che il paziente deve mettere in atto per integrare ed elaborare i ricordi patogeni, superando le sue resistenze. Freud parla non solo delle resistenze consce che l'Io frappone all'introiettamento dei vissuti patogeni, ma anche delle resistenze inconsce. L'e. terapeutica mira dunque all'integrazione nell'apparato psichico di quei gruppi psichici separati e alla riduzione dell'influenza dei meccanismi ripetitivi, grazie anche al lavoro che l'analista compie con il paziente. Melane Klein farà assumere un ruolo centrale al concetto di e. terapeutica nell'ambito del processo di transfert.