Egocentrismo

Egocentrismo
Tendenza a porsi al centro di ogni situazione con conseguente incapacità di decentrarsi, di vedere il mondo secondo una prospettiva diversa dalla propria e in cui l'importanza di qualunque aspetto della realtà circostante sfuma in relazione alla distanza da se stessi. Nell'ambito dell'epistemologia genetica, lo psicologo svizzero Piaget ha individuato nello stadio preoperatorio (2-7 anni) il momento privilegiato della vita di un individuo in cui tale caratteristica sarebbe naturalmente marcata in relazione ad una forma di intelligenza rigida e scarsamente empatica che non consente di ragionare in ottiche differenti (e. cognitivo) e, al tempo stesso di tener conto della prospettiva altrui (e. sociale). Secondo Piaget, tale atteggiamento è reso esplicito anche dal frequente utilizzo della parola io e dal cosiddetto monologo collettivo, che si verifica quando il bambino continua il suo discorso incurante delle parole degli altri (e. verbale). In psicaonalisi, Freud descrisse l'e. come conseguenza di una ipertrofia dell'Es in cui l'individuo tende al soddisfacimento immediato delle pulsioni e degli istinti senza tener conto dei limiti imposti dall'ambiente circostante e dei bisogni altrui, creando i presupposti per l'adozione di atteggiamenti antisociali e devianti.