Difesa
Difesa [meccanismo di]
Termine psicoanalitico che indica processi dinamici e inconsci mobilitati dall'Io per far fronte a stati d'ansia o di stress generati dal conflitto tra le due istanze contrapposte dell'apparato psichico: l'Es, che tende all'appagamento immediato delle pulsioni, e il Super-Io, depositario di valori morali che avrebbero lo scopo di ripristinare l'equilibrio intrapsichico, regolare l'autostima e modulare l'angoscia escludendo dalla coscienza ci ò che è ritenuto inaccettabile. Si tratta, dunque, di funzioni fondamentali per operare quell'ideale compromesso fra pulsione e coscienza morale di cui Freud per primo, nel 1894, nella sua opera Neuropsicosi di difesa, si occup ò a lungo nella determinazione delle cause delle nevrosi. Dopo aver condotto studi su diversi casi clinici e, in particolare, su pazienti isterici, Freud not ò che mentre in condizioni di normalit à i meccanismi utilizzati dall'Io per gestire il contrasto fra Es e Super-Io sono fluidi e produttivi, nelle nevrosi sono rigidi, stereotipati e, dunque, inefficaci. Freud indic ò in un primo momento tali operazioni inconsce con il termine generico di rimozione, poich é è in essa che ravvis ò il meccanismo difensivo principale che si pone al di sotto della sfera cosciente e che impedisce all'impulso proibito proveniente dall'Es e a qualsiasi emozione, ricordo, fantasia o desiderio in contrasto con i dettami del Super-Io, di giungere alla coscienza e di provocare angoscia o altri sentimenti dolorosi. Dopo di lui sua figlia Anna Freud approfond ì il tema, soprattutto nell'opera L'Io e i meccanismi di difesa, del 1936, nella quale definiva tali processi come dinamiche adattive messe in atto dall'Io per impedire la destrutturazione delle barriere preposte alle richieste pulsionali. I principali meccanismi di difesa descritti da Anna Freud sono: rimozione, sublimazione, negoziazione, proiezione, formazione reattiva, repressione, spostamento, intellettualizzazione. I suoi studi contribuirono a delinearne pi ù precisamente le caratteristiche e il funzionamento, dando vita ad un intenso sforzo di classificazione accolto e approfondito da numerosi autori appartenenti alla corrente di studi nota come Psicologia dell'Io.