Didattica

Didattica [analisi]
Trattamento psicoanalitico cui si sottopongono coloro che vogliono svolgere la professione di psicoanalista. Dopo un'esperienza di autoanalisi Freud nel 1912 formulò la convinzione secondo la quale, non essendo possibile praticare l'attività analitica se non si accede alla conoscenza del proprio inconscio, è necessario che chi si propone di diventare psicoanalista si sottoponga a un'analisi didattica. Circa la natura di tale analisi Freud, pur sostenendola, tenne una posizione molto prudente, ritenendo che, l'analisi didattica per motivi pratici, può essere soltanto incompiuta, in quanto ha come scopo unico quello di portare il didatta a stabilire se il candidato possa o non possa essere ammesso alla formazione completa. Secondo Freud tale funzione sarebbe assolta solo se porta l'allievo al sicuro convincimento dell'esistenza dell'inconscio. Istituzionalizzata nel 1922 dall'Associazione Psicoanalitica Internazionale, l'a.d. ha trovato il suo più convinto sostenitore in Ferenczi, per il quale era necessario che un analista venisse analizzato prima di essere assalito dal paziente. L'a.d. viene completata con l'analisi di controllo o supervisione, dove un analista in formazione rende conto a un analista più esperto del proprio modo di condurre i trattamenti. La supervisione può essere diretta quando, attraverso opportuni mezzi tecnici, come lo specchio unidirezionale, il supervisore osserva direttamente il lavoro del terapeuta in formazione, come accade di frequente nella formazione dei terapeuti della famiglia; indiretta quando, attraverso relazioni orali o scritte, il supervisore controlla il lavoro del terapeuta in formazione e in particolare il suo controtranfert.