Depersonalizzazione

Depersonalizzazione
Esperienza di distacco e di estraneità vissuta dal soggetto nei confronti della propria interiorità psichica (d. autopsichica), del proprio corpo (d. somatopsichica) o dell'ambiente esterno (d. allopsichica o derealizzazione). Si tratta di un'alterazione della coscienza dell'Io. Nella d. autopsichica il soggetto si sente diverso: la propria vita psichica, o alcuni suoi aspetti, evocano un sentimento di estraneità e di non appartenenza all'Io, che si accompagna a un sentimento angosciante, sino al timore di impazzire. Questo si può associare all'esperienza dell'automatismo della propria attività psichica e delle proprie azioni. Nella d. affettiva (presente nella depressione endogena) si ha il sentimento della perdita del sentimento.
Nella d. somatopsichica l'individuo prova una sensazione di estraneità verso il proprio corpo o sue parti, sino a configurare il delirio nichilistico. Possono essere presenti sensazioni di cambiamento o trasformazione degli organi. Nella d. allopsichica o derealizzazione è l'ambiente intorno al soggetto a essere sentito come estraneo. Il depersonalizzato, non trovando le parole che rendano conto del cambiamento che avverte, utilizza delle metafore: il mondo è diventato freddo, è visto attraverso un velo etc. Si determina un sentimento di estraneità che colpisce la percezione di sé e del mondo: il soggetto perde quella qualità del percepito chiamata familiarità e che appare solo in quanto viene a mancare. La d. è stata studiata a partire dai concetti di immagine del corpo (Schilder), di frontiera dell'Io (Federn), della relazione d'oggetto (Bouvet), delle patologie dell'identificazione e del narcisismo (Sami-Ali, Jacobson). Secondo Lacan essa indica un superamento delle coordinate della posizione soggettiva. La derealizzazione è presente in diversi disturbi: dalla schizofrenia, alla depressione, alle psicosi organiche, all'epilessia, all'isteria, all'attacco di panico, all'affaticamento prolungato.