Contenimento
Contenimento
Funzione eminentemente materna, volta ad offrire al neonato un ambiente emotivo rassicurante che compensi la frustrazione che questi sperimenta a causa degli stimoli sia interni sia esterni. Il prototipo fisico del suddetto contenitore è rappresentato dal tenere tra le braccia il bambino, proteggendolo e avvolgendolo. Winnicott, per designare tale evento, usa il termine holding, affermando che la madre è per il bambino l'ambiente che contribuisce al suo sviluppo attraverso il c. delle braccia, delle mani, del corpo, che favorisce una sensazione empatica, pervasiva, tale da divenire il sentimento fondamentale di essere compreso emozionalmente, tenuto insieme : Il bambino piccolo cade a pezzi se non viene tenuto insieme e, in queste fasi, le cure fisiche sono cure psicologiche (I bambini e le loro madri, 1987). Il c. fisico conduce perci ò a quello psichico, che è portatore di comprensione psicologica a opera di una madre sufficientemente buona , che è colei che soddisfa anche i bisogni relazionali del neonato. È essenziale quindi che la mamma trasmetta, attraverso tale azione fisica, significati affettivi profondi, capaci di rendere la funzione holding una funzione eminentemente psichica, inconscia e autonoma. Attraverso il c. vengono costituite le basi per il successivo sviluppo della capacit à di esser solo (Dalla pediatria alla psicologia, 1958), che consiste nell'imparare a essere soli avendo dentro di s é una presenza consolante. Inizialmente, viene appresa in presenza della madre, ma è solo nel momento in cui si sviluppa tale capacit à di contenersi dall'interno che il soggetto è in grado di opporsi alla disgregazione della personalit à, sempre pronta a sopraffarlo. Le cure materne contengono quindi il germe vitale, indispensabile affinch é si attivi nel bambino un sano sviluppo mentale. Al contrario, quando il bambino è stanco, triste, deve addormentarsi, è deluso, è stato sgridato, quando cio è il suo rapporto con la realt à va oltre le sue possibilit à di sopportazione, si rivolge, secondo Winnicott, ai suoi oggetti transizionali (Gioco e realt à, 1971), che gli permettono di tornare nel suo mondo infantile interno. Possono perci ò essere definiti come i momenti in cui il bambino compie una fantasmatizzazione sugli oggetti buoni interni, utili a sviluppare la sua capacit à di percepire il reale. Il fallimento della funzione materna viene individuata da Winnicott quando la madre non favorisce n é partecipa alla creazione allucinatoria e perci ò all'esperienza transizionale del bambino, che cresce privo del rifornimento psichico , in una stato di precariet à e solitudine. Il concetto di c., e nello specifico il modello di contenitore-contenuto, è fondamentale nell'opera di Bion (1962), che lo introduce per descrivere il processo di conoscenza, a cominciare dalla relazione tra analista e analizzato. In particolar modo, amplia il concetto di sviluppo psichico connettendolo saldamente con quello fisico dell'individuo. Bion sostiene che alla nascita il neonato vive l'importante perdita del proprio contenitore biologico (la cavit à uterina) e di quello funzionale (che soddisfa ogni bisogno fisico e psichico dell'embrione), necessitando quindi immediatamente di un contenitore vicario: le braccia e, soprattutto, la mente materna. Quest'ultima ha l'essenziale funzione non solo di contenere il messaggio emotivo del bambino, ma di pensarlo, elaborarlo, decodificarlo: Bion vede, infatti, la relazione madre-bambino fondamentalmente come una possibilit à di conoscenza. Aiutare il proprio figlio consiste nel pensare e differenziare le emozioni e i sentimenti che trasmette, in modo da poter dar loro un nome e bonificare cos ì anche i sentimenti pi ù distruttivi.