Congruenza

Congruenza
Detta anche coerenza, la c. esprime un'assenza di contraddizione in un sistema con conseguente compatibilità delle parti che lo compongono. Il psicologia di parla di c. a livello percettivo, dove attraverso i fattori di c. quali la prossimità spaziale, la somiglianza, la differenziazione figura-sfondo, è possibile giungere da una molteplicità irrelata ad una unità; e a livello cognitivo, dove si evidenzia che ogni individuo tende alla compatibilità tra le proprie opinioni e il proprio comportamento. A tal proposito è opportuno ricordare: a) la teoria della coerenza cognitiva elaborata con Festinger, secondo cui gli elementi cognitivi possono essere irrilevanti, consonanti o dissonanti. Nel caso della dissonanza cognitiva l'individuo reagisce o cambiando le proprie opinioni o modificando il proprio comportamento. La coerenza cognitiva incide sulla presa di decisioni, sull'esposizione delle informazioni, sulla ricerca del sostegno sociale e sull'agire in condizioni di consenso forzato. Quest'ultimo caso è particolarmente rilevante per la promozione del cambiamento in persone costrette al consenso forzato che poi evolvono in presenza della dissonanza cognitiva che il consenso forzato produce; b) la teoria degli stati equilibrati di Heider secondo cui si ha c. tra unità cognitive e sentimenti negativi o positivi provati nei confronti di altre persone. Quando l'equilibrio è disturbato per l'acquisizione di altre unità cognitive, c'è una tendenza a riequilibrare gli stati emotivi. Allo stesso principio della c. si rifanno il principio della congruità di Osgood e l'analisi degli atti comunicativi di Newcomb.