Confabulazione

Confabulazione
La recitazione di esperienze immaginarie che riempiono i vuoti di memoria, caratteristica delle psicosi organiche, come la psicosi di Korsakoff, la demenza, alcune forme di mania o di schizofrenia. La produzione delle memorie false è ben evidente in questo disturbo. La coscienza e il ragionamento rimangono, peraltro, chiari: ad esempio, una volta chiesto che cosa ha fatto il giorno precedente, il paziente può riferire dettagliatamente di un giorno tipico nella sua vita di molti mesi o anni prima. Evidentemente la sua amnesia retrograda e il suo disorientamento di tempo forniscono la base per la falsa reminescenza. È considerata un'eccezione piuttosto che la regola quando la c. comprende elementi più drammatici e fantastici: le c., cioè, corrisponderebbero alla necessità di situarsi nel tempo e dello spazio quando questo sia impedito dal deficit cognitivo. In questa accezione, il disturbo rappresenta una sorta di tentativo di compenso al problema mnesico. La natura confabulatoria di alcuni racconti è ben evidenziabile, sia per l'anormalità del contesto in cui si trovano, sia per l'estrema variabilità dei contenuti, sia per la possibilità di provocare una c. da parte dell'esaminatore. Infatti, alcuni pazienti inventano false storie in risposta a domande (c. provocata), mentre altri manifestano il disturbo senza un'apparente motivazione (c. spontanea). Alcuni studi hanno evidenziato che la c. spontanea è associata a un'incapacità di riconoscere l'ordine temporale delle informazioni memorizzate, con conseguente ricordo errato degli elementi della memoria. In opposizione, la c. provocata sembra dipendere da fenomeni di memoria carente. Maggiore è la volontà di negare il deficit cognitivo, più il paziente sarà incline a confabulare. Seppure con minore frequenza, le c. possono essere presenti nella mania, dove l'accelerazione del processo ideativo può determinare l'insorgenza di c. con caratteristiche di perseverazioni e di assonanze. Frequentemente, la c. si associa ai falsi riconoscimenti, quando il soggetto identifica l'astante con un'altra persona.