Cognitive
Cognitive [funzioni]
Funzioni che permettono all'organismo di raccogliere, immagazzinare, analizzare e valutare le informazioni che provengono dall'ambiente per trasformarle e utilizzarle al fine di adattarsi al mondo circostante, modificando l'organismo stesso e l'ambiente nel quale agisce in funzione dei propri bisogni. Si comprendono sotto questa categoria, in genere, le attivit à percettive, rappresentative e l'intelligenza.
1) Percezione. Funzione tramite la quale un qualsiasi stimolo di natura fisica viene vissuto come evento psichico. Con la percezione, stimoli esterni o interni al corpo, capaci di superare una determinata soglia di intensit à, danno origine a impulsi sensitivi e sensoriali afferenti, le sensazioni, le quali provocano, a livello del SNC, modificazioni che il soggetto realizza con una presa di coscienza. L'atto percettivo presuppone, da parte del soggetto, un processo che coinvolge primariamente l'apprendimento, cio è la costituzione di un patrimonio di esperienze, registrate e integrate a livello della memoria: l'apprendimento permette di dare un significato alle nuove sensazioni. Oltre all'esperienza passata, si pu ò comprendere come risulti fondamentale, nella percezione, l'impostazione soggettiva, cio è la connessione del percetto con le singole vicende esistenziali e con lo stato emotivo. Inoltre, la percezione non deve essere interpretata come un meccanismo psicologico passivo di registrazione degli stimoli, bens ì come un processo dinamico che elabora gli stimoli stessi, strutturandoli in un'unit à organizzata e specifica, che diviene qualcosa di pi ù di una semplice somma degli elementi costitutivi.
2) Rappresentazione. Elaborazione di immagini interne senza rapporto attuale con uno stimolo sensoriale. Tale funzione, come vedremo negli stadi dello sviluppo cognitivo, si acquisisce per gradi, passando da uno stadio nel quale il bambino riesce a pensare a una cosa per volta sino a poter rappresentare entit à non percepibili grazie al consolidamento delle attivit à intellettive.
3) Intelligenza. Processo o insieme di processi mentali specificamente umani, che comprende, fra gli altri, il ragionamento logico, la capacit à di perseguire uno scopo anche a lunghissimo termine, la capacit à di scelta dei mezzi adeguati al raggiungimento di tale scopo, la capacit à di formulare giudizi e valutazioni di valore e la capacit à di autocorrezione e autocritica. Gli stadi dello sviluppo cognitivo sono stati studiati da Piaget, che ne ha definiti quattro:
1) stadio senso-motorio (0-18 mesi): il bambino comprende il mondo limitatamente alle azioni fisiche che egli esercita direttamente su di esso. Attraverso una serie di fasi, si muove dall'uso di semplici riflessi (succhiare, afferrare) a un insieme di schemi organizzati (comportamenti organizzati quali, ad esempio, lo spostamento di ostacoli);
2) stadio preoperatorio (18 mesi-6 anni circa): il bambino non compie pi ù solo semplici aggiustamenti percettivi e motori su oggetti ed eventi. È in grado ora usare simboli (immagini mentali, parole, gesti) per rappresentare oggetti ed eventi, usando questi simboli in modo via via pi ù organizzato e logico;
3) stadio delle operazioni concrete (7-11 anni circa): il bambino acquisisce alcune strutture logiche che gli permettono di compiere varie operazioni mentali, cio è azioni interiorizzate che possono essere reversibili;
4) stadio delle operazioni formali (11-15 anni circa): le operazioni mentali non sono pi ù limitate a oggetti concreti, ma possono essere applicate ad affermazioni puramente verbali o logiche, al possibile come al reale, al futuro come al presente. Il passaggio tra uno stadio e l'altro avviene, secondo Piaget, mediante una dialettica tra meccanismi di assimilazione, cio è l'incorporazione di un nuovo oggetto o idea in uno schema mentale di cui il soggetto dispone, e di accomodamento, ossia la tendenza a produrre nuovi schemi mentali per l'integrazione di nuovi dati esperienziali. Si parla di equilibrazione quando i processi di assimilazione e accomodamento hanno una dinamica tale per cui il soggetto, bambino o adulto, è soddisfatto delle proprie esperienze cognitive in quanto gli forniscono spiegazioni soddisfacenti e coerenti di ci ò che avviene intorno a lui; viceversa, la problematizzazione si verifica quando tale equilibrio viene rotto per contraddizioni tra i dati afferenti o per la complessit à del problema stesso. Si entra cos ì in una situazione di dissonanza cognitiva, che stimola l'acquisizione di nuove conoscenze e di nuovi modi per superare i problemi.