Catatonia
Catatonia
Con tale termine possono alternativamente essere indicati una sindrome o un sintomo.
a) Sindrome. Coinvolge il movimento in senso sia iper- sia a-cinetico (eccitamento, arresto, impulsivit à, negativismo). In tale quadro, sono contemplati anche altri fenomeni motori come la catalessia, l'immobilit à flaccida e l'immobilit à statuaria. Le caratteristiche esteriori sono lo stupor oppure l'eccitamento motorio. Pu ò comparire nella schizofrenia (di cui è stata considerata un sottotipo), ma anche in vari disturbi di gravit à psicotica sia organici, come le encefaliti; sia funzionali, come i disturbi dell'umore, ad esempio nella depressione maggiore di tipo melanconico, nei quali sembrerebbe addirittura pi ù frequente che nella schizofrenia.
b) Sintomo. Aspetto patologico della psicomotricit à, caratterizzato da una condizione di ipertono muscolare durevole, diversa dalla rigidit à extrapiramidale, per lo pi ù riferita agli arti, ma che pu ò coinvolgere tutto il corpo, non modificabile da sollecitazioni esterne, per cui si osserva resistenza al tentativo di muovere passivamente qualche arto. Posizioni scomode vengono mantenute per un tempo indeterminato senza apparente fatica. La testa, ad esempio, pu ò essere sollevata sul piano del letto in posizione di antiflessione come se fosse sostenuta da un guanciale (guanciale psichico). Wernicke, nella sua teoria sulle psicosi della motilit à, ha fornito un'interpretazione neurologica della c. In alcuni individui è, infatti, possibile che la sintomatologia catatonica sia sottesa da un meccanismo neurologico, ma psichicamente le differenze sono notevoli. Gli individui postencefalitici, ad esempio, dal punto di vista motorio risultano identici ai catatonici, ma lo stato psichico è differente per cui il malato non presenta negativismo e prende posizione nei confronti del disturbo dal quale pare essere infastidito, non presentando resistenza alla mobilizzazione passiva. Kraepelin ha fornito un'interpretazione psicologica, sostenendo che alla base della catatonia si verificasse un inceppamento della volont à (non solo ogni rappresentazione ne evoca una contraria, ma la favorisce e ne fa ottenere il sopravvento). Altri movimenti della sindrome catatonica, come i manierismi e le stereotipie, sono stati imputati dall'autore alla personalit à alterata del paziente che si esprime con una motricit à priva di grazia. Bleuler riteneva che il malato rifuggisse dalla realt à esterna e si rifugiasse nelle sue fantasie autistiche, ma dai racconti dei pazienti emerge che l'interesse per il mondo esterno è mantenuto e solo le azioni sono bloccate. Jaspers diceva: È come se il paziente fosse un morto apparecchio fotografico: sente tutto, vede tutto, ma non è capace di alcuna reazione e di alcun atteggiamento sentimentale; è psichicamente paralizzato pur rimanendo in piena coscienza . I complessi sintomatici catatonici si presentano con diverse intensit à. Nei gradi pi ù lievi i malati riescono a far nulla o perseverano meccanicamente nell'attivit à cominciata. Nei quadri pi ù gravi si hanno eccitamento motorio insensato o stupor rigido e inaccessibile. In alcuni malati si pu ò notare una reazione dell'ultimo momento: il malato compie un gesto nel momento in cui l'interlocutore, esausto, fa per allontanarsi. Biologicamente, nella c. sono apprezzabili alterazioni neuroendocrine analoghe a quelle riscontrabili nella depressione endogena, come la positivit à al test al DST e al TRH, che sembrerebbero avvalorare l'esistenza di una compromissione diencefalica. La risposta al trattamento elettroconvulsivante sembra rapida e buona, con risoluzione dello stupor e dell'eccitamento, ma non della patologia di base. In alternativa, è utilizzabile la terapia con neurolettici o con antipsicotici atipici.