Brentano, Franz

Brentano, Franz
Filosofo tedesco (Maeiemberg, Prussia Renana, 1838 - Zurigo, 1917). Sacerdote cattolico (ma nel '73 abbandonerà il cattolicesimo), professore a Würzburg e a Vienna, si ritirò dall'insegnamento nel 1895 e visse a Firenze fino allo scoppio del primo conflitto mondiale, dopo il quale si trasferì a Zurigo. B. pone al centro della propria riflessione il carattere intenzionale della coscienza. Intentio è un termine ripreso dalla Scolastica, che era utilizzato per indicare un qualcosa di altro da sé. Per B., l'intenzionalità costituisce la cifra specifica dei fenomeni psichici in quanto fanno tutti riferimento a un oggetto che appare nell'orizzonte del soggetto che esperisce. Sulla base dell'intenzionalità della coscienza, B. distingue tre classi principali di atti intenzionali: la rappresentazione, il giudizio e il sentimento. Nella rappresentazione la relazione intenzionale si riferisce semplicemente al contenuto rappresentato presente, nel giudizio si ha un'accettazione o un rifiuto di qualcosa, nel sentimento si è spinti ad amare o a odiare qualcosa. Le due ultime classi hanno una struttura bipolare: ad esse appartiene la possibilità dell'errore e del comportamento giusto. Il tema dell'intenzionalità è presente nella sua opera principale: La psicologia dal punto di vista empirico (1874). Ha lasciato però, oltre ad altri studi di psicologia, scritti di etica, logica e metafisica. Fra i principali: L'origine della coscienza morale (1889); Il futuro della filosofia (1893); L'esistenza di Dio (postumo, 1929); Verità ed evidenza (postumo, 1930). Il concetto di intenzionalità verrà poi ripreso dal suo allievo Edmund Husserl.