Blocco del pensiero
Blocco del pensiero
Si riferisce, secondo Bills (1931) a brevi interruzioni di pensiero o di attivit à progressive di stimolo-reazione, non attribuibili ad un determinato stimolo esterno o un motivo soggettivamente percepibile. Fenomeni secondari percepibili dei blocchi possono essere: vuoto mentale , dissociazione sensoriale nella percezione dello stimolo o nel corso del pensiero, come pure l'incapacit à motoria momentanea di eseguire una reazione compiuta correttamente solo fino a poco prima. I b. del p. possono verificarsi in serie, essere annunciati da reazioni progressivamente sempre pi ù lente, ma anche intervenire improvvisamente e inaspettatamente nel corso della normale attivit à reattiva. Con la stessa rapidit à, i b. possono anche scomparire spontaneamente, ma la comparsa non pu ò in alcun caso essere eliminata per volont à. Gli stati di b. insorgono pi ù facilmente in condizioni di stanchezza o di ansiet à. Sul piano teorico, il b. del p. non è ancora stato chiarito sufficientemente. Bills lo ha considerato come un'inibizione protettiva contro la stanchezza (teoria del periodo refrattario). Si tratta di un fenomeno affine a molti altri attinenti la psicologia dell'attenzione, del pensiero, della condotta e della motivazione, come anche la psicopatologia.