Bateson, Gregory

Bateson, Gregory
Psichiatra e antropologo britannico (Granchester, 1904 - S. Francisco, 1980). I suoi interessi sono stati eclettici, grazie alla capacità di passare da un campo all'altro del sapere umano apportando teorie di indubbia originalità e rilievo. Studiò biologia e antropologia a Cambridge e zoologia alla Harvard University. I suoi interessi principali si incentrarono sui rapporti intercorrenti tra natura e cultura, biologia e antropologia, sempre analizzati all'insegna dell'impossibilità di dicotomizzare. Frutto di questi studi sono i suoi primi due libri: Naven (1936) e Il carattere balinese (1942), entrambi di carattere antropologico ed etnografico. A partire dal 1939, a causa della guerra, si trasferì negli Stati Uniti, dove in breve tempo divenne l'ispiratore dei lavori del Mental Research Institute di Palo Alto, che rivoluzionò l'approccio alla malattia mentale e creò nuovi strumenti psicoterapeutici alternativi alla psicoanalisi tradizionale. Fu in questa sede che B. ideò la teoria del doppio legame indicante una situazione in cui, tra due individui uniti da una relazione emotivamente rilevante, la comunicazione dell'uno verso l'altro presenta una discrepanza tra il livello del discorso esplicito (quel che vien detto) e il livello metacomunicativo (tutti gli atteggiamenti para ed extralinguistici). Questa situazione si caratterizza per i segnali incongrui e contraddittori che determinano nel destinatario una difficile situazione di dilemma. L'individuo si trova infatti imprigionato in una situazione in cui l'emittente emette messaggi di due ordini, uno dei quali contraddice l'altro. B. utilizzò la teoria del doppio legame come ipotesi esplicativa del rapporto fra lo schizofrenico e i membri della sua famiglia, in particolare avanzando l'ipotesi che questa situazione sia presente soprattutto tra il pre-schizifrenico e sua madre (è una situazione che può, tuttavia, presentarsi anche nei rapporti cosiddetti normali). In campo psichiatrico B. non si limitò a considerare la malattia mentale come un caso clinico, ma allargò lo studio alla cultura, ai valori, al ruolo che in una determinata società il malato mentale si trova a ricoprire. Con Ruesch pubblicò nel 1951 La matrice sociale della psichiatria. La vastità dei suoi interessi e l'applicazione del metodo interdisciplinare è testimoniata soprattutto dall'opera Verso un'ecologia della mente (1972), raccolta di saggi i cui temi portanti sono l'antropologia, la psichiatria, l'evoluzione biologica e la genetica. Dall'insegnamento di B. è nato, inoltre, l'indirizzo di ricerca noto come pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick).