Aprassia
Aprassia
Il primo a utilizzare il termine fu Liepmann che, nel 1900, l'impieg ò per indicare l'incapacit à di eseguire gesti precedentemente appresi in assenza di turbe motorie, sensitive o della coordinazione nonch é della comprensione e dell'attenzione. Vengono riconosciute le varianti seguenti: a) a. ideativa: la lesione è a carico della corteccia temporo-parietale posteriore dell'emisfero dominante, ove trovano integrazione le informazioni visive, uditive e chinestesiche; se la lesione è bilaterale l'a. raggiunge la sua massima espressione. Il paziente perde la capacit à di formulare un'azione programmata, per cui gli atti appaiono scomposti e in successione errata; inoltre, non sa pi ù utilizzare gli oggetti e per questo si parla di a. transitiva o di utilizzazione; b) a. ideomotoria: il paziente conosce e ricorda il movimento programmato, ma è incapace di eseguirlo sotto comando verbale; l'atto pu ò essere eseguito per imitazione o in un diverso contesto in modo spontaneo. Poich é l'a. si rivela anche senza oggetti, si parla di a. intransitiva. Non è certa la localizzazione della lesione parietale, se corticale o sottocorticale: l'a. ideomotoria degli arti di destra sarebbe determinata da compromissione del fascicolo arcuato con disconnessione della corteccia frontale da quella parietale, mentre l'a. ideomotoria degli arti di sinistra sarebbe dovuta a una disconnessione della corteccia premotoria di destra da quella di sinistra. Di solito l'a. ideomotoria colpisce gli arti di sinistra con lesione frontale sinistra, spesso estesa all'area di Broca e alla corteccia motoria: il paziente si presenta quindi con un disturbo espressivo del linguaggio, emiparesi destra e a. della mano non paralizzata. L'a. bucco-linguo-faciale è la pi ù comune: il paziente è incapace di mostrare la lingua, leccarsi le labbra su comando o soffiare su un fiammifero; c) a. acinetica: impaccio o perdita di destrezza di un arto nell'esecuzione di un movimento complesso, senza alterazioni motorie. Attualmente, l'originale separazione delle a. non viene ritenuta utile da un punto di vista clinico. Utile sarebbe pensare ai vari sottotipi in senso anatomico. Altri disturbi per cui viene impiegato il termine di a., come l'a. costruttiva (evidenziata dall'incapacit à di organizzare spazialmente i segmenti nel ricopiare una figura geometrica come un triangolo) e quella dell'abbigliamento (difficolt à nel vestirsi per incapacit à a orientare correttamente gli abiti) sono, invece, piuttosto la conseguenza di disturbi visuo-spaziali con lesione parietale destra, cos ì come l'a. melocinetica sarebbe una sorta di deficit motorio a carico delle dita della mano per lieve lesione piramidale.