Anaclitica

Anaclitica [depressione]
Espressione introdotta da Spitz, indica i disturbi che colpiscono il bambino allontanato dalla madre dopo aver trascorso con lei almeno sei mesi di vita. Spitz ha elaborato il seguente quadro clinico. Primo mese: i bambini diventano pericolosi, esigenti e si aggrappano a chi prende contatto con loro. Secondo mese: rifiuto di contatto, posizione patognomonica (i bambini restano per la maggior parte del tempo distesi proni nella culla), insonnia, continua perdita di peso, tendenza a contrarre malattie intercorrenti, generalizzazione del ritardo motorio, rigidità d'espressione facciale. Dopo il terzo mese: si stabilizza la rigidità del volto, i pianti cessano e sono sostituiti da rari gemiti, il ritardo aumenta e diviene letargia. Se prima che sia trascorso un periodo critico, che si pone tra la fine del terzo e la fine del quinto mese, si restituisce la madre al suo bambino, o si riesce a trovare un sostituto accettabile, i disturbi scompaiono con sorprendente rapidità. La d.a. va distinta dalle perturbazioni psicosomatiche, che Spitz descrive sotto la denominazione ospedalismo.