Amnesia

Amnesia
Dal greco a-mnesis (non-ricordo), indica la compromissione grave e selettiva della memoria a lungo termine (MLT), indipendente dal tipo di stimolo (verbale o non verbale) o dalla modalità sensoriale della presentazione dello stesso, in rapporto a un evento patologico, ad esempio un trauma cranico, un'intossicazione o un disturbo vascolare. Caratteristica del disturbo amnesico è, come vuole la legge formulata da Ribot, di preservare, contrariamente al decorso della memorizzazione, i dati acquisiti in un lontano passato, lasciando decadere per primi quelli di recente acquisizione. L'a. presenta due componenti di gravità variabile: un'amnesia retrograda per eventi precedenti l'insorgenza della patologia causa del disordine di memoria e un'amnesia anterograda per eventi successivi all'insorgenza del fatto morboso. Quando i due disturbi siano associati, si parla di amnesia retro-anterograda. L'a. retrograda può essere globale quando si estende a tutto il passato, lacunare quando è limitata a periodi circoscritti. Il soggetto amnesico, se non distratto, può essere in grado di ricordare per alcuni secondi, talvolta per qualche minuto, limitate quantità di informazioni: lo span di memoria immediata per sequenze di cifre o per frasi presentate uditivamente è, di solito, nei limiti della norma. Nell'a., dunque, l'informazione avrebbe accesso a una memoria a breve termine (MBT) funzionante, ma non potrebbe essere trasferita nella MLT. Tuttavia, l'a. anterograda limita grandemente la possibilità di acquisire e registrare nuove informazioni, mentre quella retrograda non consente di riportare alla coscienza engrammi fissati precedentemente. L'a. può essere generalizzata quando interessa tutti i ricordi, selettiva quando si riferisce specificamente a un determinato materiale mnemonico, sistematizzata quando vengono meno i ricordi che si riferiscono a persone o avvenimenti specifici. A quest'ultima categoria appartengono le amnesie psicogene, che si riferiscono a eventi di grande pregnanza emotiva e affettiva e si osservano in alcuni disturbi di personalità. Il quadro clinico del paziente amnesico è caratterizzato dalla difficoltà di riconoscimento delle persone conosciute da non molto tempo, dal disorientamento spaziale e temporale, anche per quanto riguarda le azioni, gli spazi e la posizione degli oggetti della quotidianità. I ricordi passati sono perduti in modo più o meno ampio: i ricordi più remoti sono sovente preservati. Tale patologia della memoria risulta estremamente invalidante e raramente chi ne è affetto riesce a condurre un'esistenza autonoma. L'a. è associata a lesione delle strutture cerebrali che fanno parte del circuito cortico-sottocorticale di Papez (ippocampo, fornice, corpi mammillari, fascio mammillo-talamico, talamo anteriore, giro del cingolo). I principali correlati anatomici dell'a. sono, infatti, rappresentati da: a) lesioni bilaterali nelle regioni temporali mesiali e nell'ippocampo; b) lesioni situate nelle strutture diencefaliche e, in particolar modo, nei corpi mammillari e nel nucleo dorso mediale del talamo; c) lesioni bilaterali al giro del cingolo o al fornice possono condurre a difetti di memoria associati o meno a stati confusionali transitori meno gravi rispetto alle lesioni sopra menzionate. Raramente l'a. viene prodotta da lesioni unilaterali e, in tal caso, è associata a lesioni dell'emisfero sinistro.