Affettività

Affettività
Con questo termine si designa un aspetto fondamentale della vita psichica che, come luogo degli affetti, delle passioni dei sentimenti, delle emozioni, connota di particolari modalità (amore, odio, simpatia, rabbia, e così via) ogni processo relazionale dell'individuo. La vita affettiva pone in relazione l'organismo e l'ambiente, da un lato per il soddisfacimento dei bisogni e dall'altro per lo sviluppo dei processi cognitivi, legati alla conoscenza di sé e del mondo. Al di là delle loro funzioni legate alla costruzione del mondo interno delle rappresentazioni e alle successive decisioni di azione, le afferenze sensoriali possono essere sperimentate come piacevoli o spiacevoli, belle o brutte, gradevoli o sgradevoli. Le caratteristiche affettive attribuite a persone, cose, situazioni, stati interni, tendono a fissarsi in schemi molto duraturi, spesso pervasivi della vita psichica e sociale. Da qui la grande importanza che assumono le variabili di ordine affettivo nello studio della personalità, delle condotte normali e patologiche, dei comportamenti sociali. In tale ottica si guarda alla vita affettiva sotto il profilo della qualità e della direzionalità, della stabilità e labilità, dell'intensità. Tali caratteristiche sono rilevanti anche sotto il profilo patologico, che costituisce un grosso capitolo in molte affezioni di ordine non solo psichico ma anche organico. La labilità affettiva e l'iper-intensità sono fattori che si riscontrano in genere nelle psico-nevrosi, con conseguenze spesso notevoli sulla percezione di sé, di situazioni e persone e, di conseguenza, sulla vita di relazione. Nella psicosi maniaco-depressiva le variazioni del tono affettivo raggiungono valori importanti, sia verso l'alto sia verso il basso con conseguenze spesso gravissime; nella schizofrenia è ben nota la freddezza affettiva, cioè il ritrarsi dell'affettività dagli oggetti esterni e il conseguente rinchiudersi della persona in un proprio mondo che tende a staccarsi dalla realtà. In ambito psicologico, Wundt ha elaborato una teoria dei sentimenti ordinata intorno alle dicotomie piacere-dispiacere, tensione-rilassamento, eccitamento-inerzia; Titchener ha stabilito un legame tra stati affettivi ed elementi sensoriali che, attraverso la ripetizione, diminuiscono entrambi la loro intensità. Alcuni attributi degli stati affettivi sono qualità, intensità e durata. Oggi in ambito psicologico si tende ad abbandonare il termine a. perché considerato troppo generico e a sostituirlo con quelli più specifici di emozione e sentimento. In ambito psichiatrico Bleuler ha individuato nei disturbi dell'a. uno dei sintomi della schizofrenia. In sede psichiatrica si parla di psicosi affettive per indicare i disturbi gravi dell'umore, tra cui la depressione e la mania. In ambito psicoanalitico, l'a. appartiene alla dimensione dell'inconscio. In ambito pedagogico, l'a. nei processi di crescita e di maturazione rientra nel quadro della relazione genitore-bambino.