Abrahm, Karl

Abrahm, Karl
Psicoanalista tedesco (Brema, 1877 - Berlino, 1925). Si deve a lui l'introduzione della psicoanalisi in Germania, con la fondazione, nel 1910, dell'Istituto Internazionale di Psicoanalisi. Fu aspra la sua polemica contro tutti coloro che si discostarono dalla scuola freudiana, non ultimo Jung. Fra le sue opere principali si annovera Differenze psicosessuali fra isteria e dementia praecox (1908) in cui sostenne che la chiave di lettura della dementia praecox fosse da ricercarsi nella teoria della libido, attribuendo così minore importanza ai disturbi nelle funzioni dell'Io: la psicosi viene qui intesa, dunque, come la regressione a uno stadio libidico autoerotico e da qui deriverebbe la non disponibilità degli psicotici al transfert e la loro apparente incurabilità. La pubblicazione più completa sulla psicosi maniaco-depressiva è Tentativo di una storia evolutiva della libido sulla base della psicoanalisi dei disturbi psichici (1924), in cui la psicosi maniaco-depressiva viene correlata a un senso di frustrazione orale precoce. In Sogno e mito (1909) A. applicò per la prima volta il metodo psicoanalitico alla mitologia. Il sogno e il mito vengono intesi entrambi come prodotti della fantasia, il cui scopo è l'appagamento di un desiderio infantile inconscio.