Turchia

Turchia

Stato che mantiene con la Comunità europea vincoli di associazione sin dal 1963, in virtù dell’accordo di associazione (v.) entrato in vigore nel 1964. Tale accordo puntava a creare un’unione doganale (v.) e doveva spianare la strada all’adesione (v.) di questo paese all’Unione europea. L’accordo sull’unione doganale è stato, però, effettivamente siglato solo nel 1995 ed è entrato in vigore il 1° gennaio 1996.
Nell’aprile del 1987 la Turchia ha presentato la sua domanda di adesione, ma la Commissione europea, dopo circa due anni, espresse un parere negativo motivato sostanzialmente da problemi economici e politici.
Il quadro economico di questo Stato era molto debole: esisteva un alto livello di povertà e il prodotto interno lordo era meno di un terzo rispetto alla Grecia, considerata il paese più povero fra gli Stati membri (v.). Inoltre la Commissione europea nutriva forti dubbi sul rispetto dei diritti umani (v.) e per quanto riguardava le relazioni politiche con la Grecia attinenti prevalentemente al lungo contenzioso su Cipro (v.).
Tuttavia l’Europa propose di intensificare le relazioni economiche, politiche e commerciali con il governo turco. Infatti la politica mediterranea della Comunità ricevette un forte impulso con la dichiarazione sul partenariato euromediterraneo adottata a Barcellona nel novembre del 1995 (v. Dichiarazione di Barcellona).
I progressi compiuti dalla Turchia nel perseguimento di obiettivi che soddisfassero i criteri relativi all’adesione sono stati valutati positivamente dalla Commissione e, al Consiglio europeo di Helsinki del dicembre 1999, si è deciso di applicare anche allo Stato turco una strategia di preadesione (v.), riconoscendo pienamente lo status di paese candidato all’adesione.
La Turchia quindi potrà partecipare alle agenzie comunitarie (v.) e a programmi dell’Unione (v. Programma comunitario) e beneficierà di un >partenariato per l’adesione (v.).