Sviluppo rurale

Sviluppo rurale art. 158 Trattato CE; Regolamento CE 17 maggio 1999, n. 1257/1999

Azione rivolta all’ammodernamento delle aziende agricole ubicate nelle zone più arretrate, al sostegno finanziario dei giovani agricoltori, alla promozione delle infrastrutture turistiche (v. Turismo), incoraggiando la creazione di nuove imprese e permettendo alle popolazioni locali di avere un migliore accesso ai servizi di comunicazione, distribuzione idrica ed energetica.
Lo spazio rurale, interessando l’80% della superficie comunitaria, come definito dalla Commissione è quel tessuto economico sociale che comprende una serie di attività che vanno dall’agricoltura, all’artigianato, alle piccole e medie imprese (v. PMI), al commercio ed ai servizi. Il suo sviluppo dipende sostanzialmente da due ordini di problemi:
— il primo concerne la forte spinta alla modernizzazione, che ha coinvolto diverse regioni rurali e zone costiere della Comunità a scapito della tutela ambientale causando problemi di inquinamento e di degrado;
— il secondo riguarda il declino rurale che colpisce molte aree del Sud Europa. Le stesse sono caratterizzate da un’arretratezza delle strutture agricole, da piccole aziende a basso reddito, dal fenomeno dell’abbandono delle terre e dal degrado delle foreste.
L’intervento comunitario a favore dello sviluppo rurale si sostanzia in interventi nell’ambito della politica agricola comune (v. PAC) e nell’attuazione dei programmi finanziati dai fondi strutturali (v.).
In particolare il sostegno allo sviluppo rurale è finanziato dal Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (v. FEOGA), il cui obiettivo è quello di promuovere l’efficienza strutturale delle Regioni che presentano gravi ritardi nello sviluppo economico.
Le misure di sostegno riguardano per lo più gli investimenti nelle aziende agricole che dimostrano buona redditività, che rispettano i requisiti minimi in materia di ambiente e igiene e con addetti che possiedono conoscenze e competenze specifiche. Tali investimenti sono finalizzati a ridurre i costi di produzione, migliorare e riconvertire la produzione anche con l’introduzione di nuove tecnologie, migliorare la qualità delle strutture e promuovere la diversificazione delle attività nelle aziende, creandone altre diverse e alternative.
Le misure di sostegno devono contribuire, inoltre, all’inserimento dei giovani agricoltori nel mondo del lavoro, così come alla loro formazione finalizzata al miglioramento delle loro conoscenze e competenze nel settore.
Anche alle zone sottoposte a vincoli ambientali è garantito un sostegno, in particolare a favore dell’adozione di metodi di produzione agricola finalizzati al rispetto dei requisiti in materia di ambiente (misure agroambientali).
Infine sono previsti investimenti per il miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, contribuendo in tal modo ad aumentare la loro competitività.