Stati terzi
Stati terzi
Espressione che indica genericamente tutti quei paesi diversi dai quindici Stati membri (v.).
La Comunità europea, in quanto ente dotato di personalità giuridica (v. Personalità giuridica della Comunità), intrattiene con gli Stati terzi tutta una serie relazioni diversificate a seconda della tipologia di accordo e del paese o dei gruppi di paesi interessati.
Una prima suddivisione dei paesi terzi potrebbe essere quella tra Stati candidati e Stati non candidati all’adesione (v.).
Nel primo gruppo rientrano i paesi che appartenevano al blocco sovietico (v. PECO) e che hanno firmato con la Comunità gli accordi europei (v.); questi Stati sono anche i beneficiari degli aiuti del programma PHARE (v.). Ad essi vanno aggiunti Cipro (v.) e Malta (v.), che hanno siglato un accordo di associazione (v.), e la Turchia (v.), con la quale vige un accordo di unione doganale (v.).
Nel secondo gruppo rientrano, invece, i nuovi Stati indipendenti formatisi in seguito alla dissoluzione dell’URSS e beneficiari del programma TACIS (v.): essi sono legati all’Unione europea, che può considerarsi il loro partner commerciale più importante, tramite gli accordi di partenariato (v.).
Per quel che riguarda i rapporti con le altre aree geografiche, la Comunità europea è associata:
— ai paesi in via di sviluppo (v. PVS), tramite gli accordi multilaterali definiti dalle Convenzioni di Lomé (v.);
— agli Stati Uniti, con i quali ha firmato la nuova agenda transatlantica (v.), e al Canada, al quale è legato da un accordo di cooperazione (v.);
— ai paesi del Mediterraneo e Medio Oriente (v.), sulla base di accordi euromediterranei (v.);
— ai paesi dell’Asia, con i quali svolge periodici incontri (v. ASEM) volti alla cooperazione di tipo politico, economico e culturale;
— alle organizzazioni regionali dell’America latina (v. Patto andino; Gruppo di Rio; MERCOSUR), con le quali sono stati siglati accordi di cooperazione;
— all’Australia, con la quale intrattiene relazioni bilaterali, e alla Nuova Zelanda, legata all’Unione da accordi preferenziali relativi principalmente ai prodotti agricoli.
Espressione che indica genericamente tutti quei paesi diversi dai quindici Stati membri (v.).
La Comunità europea, in quanto ente dotato di personalità giuridica (v. Personalità giuridica della Comunità), intrattiene con gli Stati terzi tutta una serie relazioni diversificate a seconda della tipologia di accordo e del paese o dei gruppi di paesi interessati.
Una prima suddivisione dei paesi terzi potrebbe essere quella tra Stati candidati e Stati non candidati all’adesione (v.).
Nel primo gruppo rientrano i paesi che appartenevano al blocco sovietico (v. PECO) e che hanno firmato con la Comunità gli accordi europei (v.); questi Stati sono anche i beneficiari degli aiuti del programma PHARE (v.). Ad essi vanno aggiunti Cipro (v.) e Malta (v.), che hanno siglato un accordo di associazione (v.), e la Turchia (v.), con la quale vige un accordo di unione doganale (v.).
Nel secondo gruppo rientrano, invece, i nuovi Stati indipendenti formatisi in seguito alla dissoluzione dell’URSS e beneficiari del programma TACIS (v.): essi sono legati all’Unione europea, che può considerarsi il loro partner commerciale più importante, tramite gli accordi di partenariato (v.).
Per quel che riguarda i rapporti con le altre aree geografiche, la Comunità europea è associata:
— ai paesi in via di sviluppo (v. PVS), tramite gli accordi multilaterali definiti dalle Convenzioni di Lomé (v.);
— agli Stati Uniti, con i quali ha firmato la nuova agenda transatlantica (v.), e al Canada, al quale è legato da un accordo di cooperazione (v.);
— ai paesi del Mediterraneo e Medio Oriente (v.), sulla base di accordi euromediterranei (v.);
— ai paesi dell’Asia, con i quali svolge periodici incontri (v. ASEM) volti alla cooperazione di tipo politico, economico e culturale;
— alle organizzazioni regionali dell’America latina (v. Patto andino; Gruppo di Rio; MERCOSUR), con le quali sono stati siglati accordi di cooperazione;
— all’Australia, con la quale intrattiene relazioni bilaterali, e alla Nuova Zelanda, legata all’Unione da accordi preferenziali relativi principalmente ai prodotti agricoli.