Spinelli Altiero
Spinelli Altiero (Roma 1907 - Roma 1986)
Fermo sostenitore del federalismo (v.) e antifascista convinto, nel 1927 fu condannato a 10 anni di prigione e successivamente a 6 anni di confino a Ventotene.
In seguito alla caduta del regime fascista nel 1943, Spinelli fondò il Movimento federalista europeo, di cui sarà segretario generale dal 1948 al 1962.
Nel periodo 1968-69 fu consigliere di Pietro Nenni al Ministero degli Affari Esteri. Nel 1970 fu nominato membro della Commissione delle Comunità europee, come responsabile della politica industriale (v.). Deputato italiano nella lista del PCI, nel 1970 fu eletto alle prime elezioni del Parlamento europeo (v.) a suffragio universale. Durante il suo mandato si dedicò attivamente al progetto di integrazione europea, elaborando il “Trattato sull’Unione europea” (v. >Progetto di Trattato sull’Unione europea). Fondò il Club del Coccodrillo (v.) dal nome di un celebre ristorante di Strasburgo, al quale aderirono una larga maggioranza di parlamentari europei impegnati nel progetto di Costituzione europea. L’attuazione dell’Atto Unico nel 1986 rappresentò per lui un incentivo per la sua azione di federalista europeo.
Fermo sostenitore del federalismo (v.) e antifascista convinto, nel 1927 fu condannato a 10 anni di prigione e successivamente a 6 anni di confino a Ventotene.
In seguito alla caduta del regime fascista nel 1943, Spinelli fondò il Movimento federalista europeo, di cui sarà segretario generale dal 1948 al 1962.
Nel periodo 1968-69 fu consigliere di Pietro Nenni al Ministero degli Affari Esteri. Nel 1970 fu nominato membro della Commissione delle Comunità europee, come responsabile della politica industriale (v.). Deputato italiano nella lista del PCI, nel 1970 fu eletto alle prime elezioni del Parlamento europeo (v.) a suffragio universale. Durante il suo mandato si dedicò attivamente al progetto di integrazione europea, elaborando il “Trattato sull’Unione europea” (v. >Progetto di Trattato sull’Unione europea). Fondò il Club del Coccodrillo (v.) dal nome di un celebre ristorante di Strasburgo, al quale aderirono una larga maggioranza di parlamentari europei impegnati nel progetto di Costituzione europea. L’attuazione dell’Atto Unico nel 1986 rappresentò per lui un incentivo per la sua azione di federalista europeo.