Spazio sociale europeo
Spazio sociale europeo artt. 136-145 Trattato CE
Spazio in cui è garantita la completa armonizzazione della legislazione in materia di politica sociale (v.) diretta ad assicurare la libera circolazione dei lavoratori (v.).
Si tratta dell’elaborazione di un diritto sociale europeo (comprendente non solo il diritto del lavoro, ma anche la politica sociale e la politica dell’occupazione) il cui statuto giuridico può essere accordato a qualsiasi cittadino di qualunque Stato membro.
La costruzione di uno spazio sociale europeo esige:
— istituzioni comunitarie competenti sul piano sociale;
— la completa realizzazione della libera circolazione delle persone (v.);
— un contenuto preciso della politica sociale europea.
Riguardo al primo punto, il sistema istituzionale ha sviluppato nel corso degli anni competenze specifiche nella materia, intraprendendo studi su questioni sociali, intervenendo nel settore con una considerevole giurisprudenza e creando organismi ad hoc che godono di una certa influenza.
Nel settore della libera circolazione delle persone la Comunità, attraverso i regolamenti (v.), le direttive (v.) e la giurisprudenza della Corte di Giustizia, ha attuato completamente l’intera disciplina. Di conseguenza i cittadini degli Stati membri possono circolare liberamente all’interno del territorio comunitario (v.) e contemporaneamente godere della tutela accordata uniformemente dalla normativa europea.
La materia della politica sociale, subendo un’evoluzione del tutto particolare, ha comportato un ampliamento di competenze della Comunità che nel corso degli anni ha adottato tutte quelle misure volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, a promuovere l’occupazione e le risorse umane a garantire l’informazione e la consultazione dei lavoratori nonché la parità di trattamento tra uomini e donne (v.).
Esclusi da qualunque azione comune restano le retribuzioni, il diritto sindacale e il diritto di sciopero e serrata.
Spazio in cui è garantita la completa armonizzazione della legislazione in materia di politica sociale (v.) diretta ad assicurare la libera circolazione dei lavoratori (v.).
Si tratta dell’elaborazione di un diritto sociale europeo (comprendente non solo il diritto del lavoro, ma anche la politica sociale e la politica dell’occupazione) il cui statuto giuridico può essere accordato a qualsiasi cittadino di qualunque Stato membro.
La costruzione di uno spazio sociale europeo esige:
— istituzioni comunitarie competenti sul piano sociale;
— la completa realizzazione della libera circolazione delle persone (v.);
— un contenuto preciso della politica sociale europea.
Riguardo al primo punto, il sistema istituzionale ha sviluppato nel corso degli anni competenze specifiche nella materia, intraprendendo studi su questioni sociali, intervenendo nel settore con una considerevole giurisprudenza e creando organismi ad hoc che godono di una certa influenza.
Nel settore della libera circolazione delle persone la Comunità, attraverso i regolamenti (v.), le direttive (v.) e la giurisprudenza della Corte di Giustizia, ha attuato completamente l’intera disciplina. Di conseguenza i cittadini degli Stati membri possono circolare liberamente all’interno del territorio comunitario (v.) e contemporaneamente godere della tutela accordata uniformemente dalla normativa europea.
La materia della politica sociale, subendo un’evoluzione del tutto particolare, ha comportato un ampliamento di competenze della Comunità che nel corso degli anni ha adottato tutte quelle misure volte a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, a promuovere l’occupazione e le risorse umane a garantire l’informazione e la consultazione dei lavoratori nonché la parità di trattamento tra uomini e donne (v.).
Esclusi da qualunque azione comune restano le retribuzioni, il diritto sindacale e il diritto di sciopero e serrata.