Spagna
Spagna
Stato membro della Comunità europea dal 1985, anno in cui fu firmato a Madrid l’atto di adesione (v.). Quest’ultimo rappresentò il frutto di lunghi e faticosi negoziati che risalgono al 1977, quando la Spagna, dopo la morte del generale Franco, presentò la propria domanda di adesione alla Comunità europea. In verità già nel 1962 aveva chiesto di entrare a far parte della Comunità, ma il regime dittatoriale bloccò totalmente i negoziati, portando il paese al completo isolamento politico e tenendolo lontano dalle vicende europee del dopoguerra.
Soltanto nel 1970 l’apertura economica verso l’Europa, definita attraverso la firma di un accordo commerciale (v.) preferenziale, evidenziò la possibilità di una futura adesione alla Comunità europea. La situazione si sbloccò definitivamente in seguito alla morte del generale Franco e all’avvio del processo di democratizzazione della Spagna, con apertura dei negoziati di adesione nel 1979.
L’adattamento di questo paese all’integrazione europea presentava però delle difficoltà dovute sia alle resistenze della Comunità, che doveva ancora risolvere problemi connessi al primo allargamento alla Gran Bretagna, all’Irlanda e alla Danimarca, sia alle riserve di alcuni Stati (in particolare l’Italia e la Francia) che temevano la concorrenza delle produzioni agricole della Spagna.
L’accordo finale fu raggiunto solo nel 1985 con la firma il 12 giugno dell’atto finale di adesione della Spagna e del Portogallo, operativo a partire dal 1° gennaio 1986.
La Spagna ha tratto, a partire dalle fine degli anni ’80, grandi vantaggi dalla sua partecipazione alla Comunità europea. In questi anni ha, infatti, conosciuto un periodo di grande sviluppo economico, favorito anche da massicci investimenti stranieri e da un ottimale utilizzo dei fondi strutturali (v.) a disposizione. La crescita economica ha consentito a questo Stato di rispettare i criteri di convergenza (v.) di Maastricht e di rientrare senza grosse difficoltà nel gruppo degli Stati che hanno adottato l’euro (v.).
• Abitanti: 39,3 milioni
• Superficie: 504.782 km2
• Capitale: Madrid
• Forma di Governo: monarchia costituzionale
• Lingua ufficiale: spagnolo
• Moneta: peseta
• Tasso di conversione con l’euro: 166,386
• Tasso di conversione con la lira: 11,637
• Membro delle Comunità: dal 1986
• Membri eletti al Parlamento europeo: 64
• Membri della Commissione: 2 (Loyola de Palacio; Pedro Solbes Mira)
• Membri del Comitato economico e sociale: 21
• Membri del Comitato delle Regioni: 21
• Peso dei voti in Consiglio: 8
Vedi figura.
Stato membro della Comunità europea dal 1985, anno in cui fu firmato a Madrid l’atto di adesione (v.). Quest’ultimo rappresentò il frutto di lunghi e faticosi negoziati che risalgono al 1977, quando la Spagna, dopo la morte del generale Franco, presentò la propria domanda di adesione alla Comunità europea. In verità già nel 1962 aveva chiesto di entrare a far parte della Comunità, ma il regime dittatoriale bloccò totalmente i negoziati, portando il paese al completo isolamento politico e tenendolo lontano dalle vicende europee del dopoguerra.
Soltanto nel 1970 l’apertura economica verso l’Europa, definita attraverso la firma di un accordo commerciale (v.) preferenziale, evidenziò la possibilità di una futura adesione alla Comunità europea. La situazione si sbloccò definitivamente in seguito alla morte del generale Franco e all’avvio del processo di democratizzazione della Spagna, con apertura dei negoziati di adesione nel 1979.
L’adattamento di questo paese all’integrazione europea presentava però delle difficoltà dovute sia alle resistenze della Comunità, che doveva ancora risolvere problemi connessi al primo allargamento alla Gran Bretagna, all’Irlanda e alla Danimarca, sia alle riserve di alcuni Stati (in particolare l’Italia e la Francia) che temevano la concorrenza delle produzioni agricole della Spagna.
L’accordo finale fu raggiunto solo nel 1985 con la firma il 12 giugno dell’atto finale di adesione della Spagna e del Portogallo, operativo a partire dal 1° gennaio 1986.
La Spagna ha tratto, a partire dalle fine degli anni ’80, grandi vantaggi dalla sua partecipazione alla Comunità europea. In questi anni ha, infatti, conosciuto un periodo di grande sviluppo economico, favorito anche da massicci investimenti stranieri e da un ottimale utilizzo dei fondi strutturali (v.) a disposizione. La crescita economica ha consentito a questo Stato di rispettare i criteri di convergenza (v.) di Maastricht e di rientrare senza grosse difficoltà nel gruppo degli Stati che hanno adottato l’euro (v.).
• Abitanti: 39,3 milioni
• Superficie: 504.782 km2
• Capitale: Madrid
• Forma di Governo: monarchia costituzionale
• Lingua ufficiale: spagnolo
• Moneta: peseta
• Tasso di conversione con l’euro: 166,386
• Tasso di conversione con la lira: 11,637
• Membro delle Comunità: dal 1986
• Membri eletti al Parlamento europeo: 64
• Membri della Commissione: 2 (Loyola de Palacio; Pedro Solbes Mira)
• Membri del Comitato economico e sociale: 21
• Membri del Comitato delle Regioni: 21
• Peso dei voti in Consiglio: 8
Vedi figura.