Slovenia

Slovenia

Nel 1946 la Slovenia entrò a far parte della Federazione Jugoslava. Con la morte di Tito nel 1980 cominciò l’inesorabile processo di disgregazione politica ed economica, che portò alla dichiarazione di indipendenza di diverse repubbliche federate. In Slovenia l’indipendenza fu proclamata il 26 giugno 1991, ed il 15 gennaio dell’anno successivo lo Stato ottenne il riconoscimento da parte della Comunità europea. Ha firmato l’accordo europeo (v.), dopo un lungo contenzioso con l’Italia, il 10 giugno 1996 (in vigore dal 1° febbraio 1999) ed ha presentato domanda di adesione (v.) all’Unione europea nel 1996.
La Slovenia è definita in Agenda 2000 (v.) una democrazia dotata di istituzioni stabili che garantiscono lo stato di diritto, i diritti umani (v.) e il rispetto e la tutela delle minoranze. Può essere considerata una economia di mercato funzionante, potenzialmente in grado, nel medio termine, di fronteggiare la concorrenza del mercato unico (v.).
Risultano necessari ulteriori investimenti nei settori dell’ambiente, dell’occupazione, degli affari sociali ed dell’energia. Occorreranno, inoltre, nuove strutture che permettano di applicare e far rispettare l’acquis communautaire (v.).
Questo giudizio della Commissione ha consentito alla Slovenia di entrare a far parte del primo gruppo di Stati che hanno avviato trattative di adesione all’Unione (insieme a Polonia, Repubblica ceca, Cipro, Ungheria ed Estonia).
Il 12 dicembre 1997, infatti, si è aperto a Lussemburgo il vertice europeo con il quale sono stati predisposti gli strumenti utili ad avviare quel processo di ampliamento in grado di includere gradualmente tutti gli Stati che intendano far parte dell’Unione. Tra le decisioni prese a Lussemburgo, oltre alla istituzione di una Conferenza europea (v.), si è predisposto l’avvio dei negoziati bilaterali con i sei paesi del primo gruppo, aperti poi il 31 marzo 1998.