Ratifica

Ratifica

Atto con il quale uno Stato conferma la propria volontà di aderire ad un trattato internazionale e si concretizza nell’approvazione del testo del trattato fatta dal competente organo costituzionale dello Stato: per l’Italia, il Presidente della Repubblica, previa autorizzazione del Parlamento, ratifica i trattati internazionali nel procedimento solenne di loro formazione.
La maggior parte degli accordi conclusi in ambito comunitario contengono una clausola che prevede l’entrata in vigore del trattato solo a seguito del deposito degli strumenti di ratifica da parte di tutti gli Stati firmatari.
A tal proposito, infatti, l’art. 313 del Trattato CE dispone che il “trattato sarà ratificato dalle Alte Parti Contraenti conformemente alle loro norme costituzionali rispettive”; stessa disposizione è prevista dall’art. 52 del Trattato sull’Unione europea.
In molti casi, per evitare che l’accordo resti inoperativo a lungo in attesa delle ratifiche di tutte le parti contraenti, è previsto che il trattato entri in vigore solo tra le parti che hanno ratificato (v. Europa a più velocità), lasciando la possibilità agli altri di aderirvi in un momento successivo.

Ratifiche italiane dei principali trattati comunitari


Trattato CECA L. 25 giugno 1952, n. 766
Trattati CE, EURATOM L. 14 ottobre 1957, n. 1203
Atto unico europeo L. 23 dicembre 1986, n. 909
Trattato sull’Unione europea L. 3 novembre 1992, n. 454
Trattato di Amsterdam L. 16 giugno 1999, n. 209