Rapporto Delors

Rapporto Delors

Documento, così chiamato dal nome dell’allora Presidente della Commissione, che rappresenta il vero punto di svolta nel processo di integrazione economica e monetaria.
Nel corso del Vertice di Hannover del 26 e 27 giugno 1988 i capi di Stato e di governo decisero di affidare ad un Comitato, formato dai governatori delle Banche centrali (v. BCN) e da alcuni esperti esterni e presieduto da Jacques Delors (v.), il compito di studiare e proporre le tappe concrete per giungere all’unione economica e monetaria. Il rapporto fu presentato nel mese di aprile del 1989 e nelle sue grandi linee riprendeva le ipotesi di integrazione economica e monetaria già tracciate nel Rapporto Werner (v.) del 1970, ed in particolare la scansione temporale articolata in tre fasi.
Il Rapporto Delors fu presentato al Consiglio Europeo di Madrid del giugno 1989 e in quella sede fu deciso di avviare la prima fase (v.) già a partire dal 1990. L’anno successivo a Roma fu raggiunto l’accordo politico anche per le fasi successive; tuttavia, come previsto dal Rapporto, questo avrebbe comportato una profonda modifica dei trattati istitutivi della Comunità, ragion per cui fu decisa la convocazione di una Conferenza intergovernativa (v. CIG) con il compito di proporre una bozza di nuovo trattato nel quale fossero definite le tappe e le procedure per giungere all’unione economica e monetaria. Due anni dopo sarebbe stato firmato il Trattato di Maastricht.