Polonia

Polonia

All’indomani del secondo conflitto mondiale il territorio polacco venne parzialmente ridisegnato in base ad un accordo raggiunto, nell’ambito della conferenza di Posdam, tra Stati Uniti, URSS e Gran Bretagna.
Nel gennaio 1947 le elezioni videro una schiacciante vittoria della coalizione guidata dal partito comunista e la Polonia scivolò sempre più sotto il controllo dell’Unione Sovietica.
La forte opposizione al regime, iniziata con gli scioperi di Danzica del 1979, raggiunse il suo culmine il 13 dicembre 1981 quando fu dichiarata nel paese la legge marziale, destinata a rimanere in vigore fino al giugno del 1983. Gli anni successivi videro il rafforzamento dell’opposizione al regime militare nel frattempo insediatosi, fino al definitivo crollo del 1989. Nello stesso anno si svolsero nel paese le prime elezioni libere (4 giugno) e nel 1990 fu eletto Presidente della Repubblica Lech Walesa, leader del movimento Solidarnosc che aveva fino ad allora guidato l’opposizione.
Tra i paesi dell’Europa centro orientale appartenenti all’ex blocco comunista, la Polonia è sicuramente in prima linea dal punto di vista dei rapporti con l’Unione europea, avendo firmato già il 16 dicembre 1991 un accordo europeo (v.), entrato in vigore nel 1994. Il 5 aprile dello stesso anno veniva presentata la domanda di adesione (v.) che ha ricevuto il parere favorevole del Consiglio e della Commissione. Quest’ultima istituzione ha definito la Polonia, nell’Agenda 2000 (v.), una democrazia dotata di istituzioni stabili che garantiscono lo Stato di diritto, i diritti umani (v.) e il rispetto e la tutela delle minoranze. Può essere considerata una economia di mercato funzionante, potenzialmente in grado, nel medio termine, di fronteggiare la concorrenza del mercato unico (v.). Risultano, però, ancora necessari investimenti nei settori dell’agricoltura, dell’ambiente e dei trasporti, oltre ad ulteriori riforme in campo amministrativo per dotare la Polonia di strutture più idonee per l’applicazione e il rispetto dell’acquis communautaire (v.). È da sottolineare, inoltre, che già dal 1990 lo Stato polacco beneficia degli aiuti concessi nell’ambito del programma PHARE (v.) e partecipa attivamente anche ad altri programmi comunitari (in particolare nel campo della ricerca e dell’istruzione).
Il 12 dicembre 1997 si è aperto a Lussemburgo il vertice europeo con il quale si sono predisposti gli strumenti utili ad avviare quel processo di ampliamento (v.) in grado di includere gradualmente tutti gli Stati che intendano far parte dell’Unione. Tra le decisioni prese a Lussemburgo, oltre alla istituzione di una Conferenza permanente sull’allargamento, si è predisposto l’avvio dei negoziati bilaterali con i sei paesi del primo gruppo.
La prima Conferenza europea (v.) si è tenuta a Londra il 12 marzo 1998 ed ha messo in luce la necessità di una più stretta collaborazione di tutti i paesi partecipanti, allo scopo di risolvere i problemi legati alla criminalità organizzata ed alle politiche ambientali (v. >Politica dell’ambiente). Il 31 dello stesso mese si sono aperti i negoziati bilaterali di adesione con i sei paesi del primo gruppo, tra i quali figura anche la Polonia, e che ha portato alla predisposizione del cd. >Partenariato per l’adesione (v.).
La Polonia è divenuta membro del >Consiglio d’Europa (v.) il 26 novembre 1991 ed ha firmato il Trattato di adesione alla NATO (v.) il 16 dicembre 1997.