PHARE

PHARE [Pologne, Hongrie, Assistance à la Réstructuration Economique] Regolamento CEE 18 dicembre 1989, n. 3906/89
[internet: www.europa.eu.int/comm/enlargement/pas/phare/index.htm]

Programma comunitario volto a sostenere il processo di ristrutturazione economica e democratica nei paesi dell’Europa centro-orientale (v. PECO).
Obiettivo principale del programma PHARE è stato sin dall’inizio il sostegno finanziario a progetti di modernizzazione di settori industriali chiave (energia, trasporti etc.) o di aree altrettanto bisognose di investimenti come l’agricoltura e i servizi. In tale sostegno sono incluse, in realtà, anche le operazioni connesse con gli accordi commerciali (v.) e di cooperazione commerciale ed economica stipulati dalle Comunità con i paesi predetti. In particolare il programma PHARE mira a trasferire know-how dai paesi dell’Unione europea ai paesi beneficiari per rendere più efficiente il funzionamento di alcuni settori economici fondamentali; tende a migliorare i livelli di sicurezza per le operazioni in alcuni settori delicati come ad esempio il nucleare ed a fornire assistenza e formazione al fine di sviluppare le capacità locali.
Il programma PHARE era inizialmente limitato alla Polonia e all’Ungheria ma in seguito, una volta constatato che anche altri paesi si trovavano nelle stesse condizioni richieste per beneficiare degli aiuti, il programma è stato esteso dapprima all’Albania, alla Bulgaria, all’ex Cecoslovacchia, all’ex Repubblica Democratica Tedesca, alla Romania ed alla Jugoslavia (reg. n. 2698/90) poi all’Estonia, alla Lettonia, alla Lituania (reg. n. 3800/91), alla Slovenia (reg. n. 2334/92), alla Croazia (reg. n. 1366/95), all’ex Repubblica Jugoslava di Macedonia (reg. n. 463/96) e alla Bosnia Erzegovina (reg. n. 753/96).
Gli aiuti all’ex Repubblica Democratica Tedesca sono stati soppressi in seguito alla riunificazione della Germania, mentre sono stati sospesi per la Jugoslavia a causa dei rivolgimenti politici. Per quanto riguarda la Cecoslovacchia devono ora intendersi estesi ai due Stati nati in seguito allo smembramento, la Repubblica ceca e la Slovacchia.
Gli aiuti del programma vengono erogati sotto forma di prestiti non rimborsabili ai paesi beneficiari o ad organismi nazionali appropriati per il tramite di istituzioni finanziarie.
I progetti possono essere finanziati:
— interamente dal PHARE; in questo caso i costi relativi agli interventi da effettuare sono sostenuti al 100% dalla Commissione europea. Le imprese che effettuano gli interventi si configurano, quindi, come prestatrici di servizi per conto della Commissione;
— mediante cofinanziamento da parte degli Stati membri, di paesi terzi, della BEI (v.) della BERS (v.) o di altre organizzazioni multilaterali.
I principali settori di intervento sono: privatizzazione e ristrutturazione di imprese; banche e servizi finanziari; promozione degli investimenti; riforma delle legislazioni economiche; riforma della pubblica amministrazione; programmi a sostegno delle piccole e medie imprese (v. PMI); sostegno al mercato del lavoro e sviluppo delle risorse umane; ristrutturazione agricola; sostegno all’ambiente; ristrutturazione del sistema sanitario; energia, trasporti, telecomunicazioni e ricerca; protezione dei consumatori; aiuti umanitari e alimentari; parità di trattamento alle donne; azioni regionali integrate.
Nell’ambito della realizzazione del programma PHARE si possono distinguere 4 fasi:
definizione dei progetti. Questi vengono identificati settorialmente all’interno di programmi indicativi predisposti, su base annuale o biennale, dai paesi beneficiari tramite il Coordinatore nazionale, di concerto con la Commissione ed il Servizio Operativo PHARE. La Commissione, sentito il parere formulato dal Comitato di Gestione (composto dai rappresentanti comunitari) adotta la proposta di finanziamento che scaturisce dai predetti programmi, e definisce un memorandum di intesa. Sulla base di questo documento verranno bandite le gare d’appalto;
assegnazione dei contratti. Quest’ultima avviene sulla base di determinate procedure comunitarie e precisamente:
a) trattativa privata o gara ristretta per i contratti di assistenza tecnica e di fornitura di dimensioni ridotte;
b) gara aperta per i contratti di fornitura;
c) trattativa privata o gara ristretta per i contratti relativi ai servizi;
stipulazione del contratto. Tra le diverse offerte, sarà prescelta quella che presenta il miglior rapporto qualità/prezzo sulla base del criterio dell’economicità;
attuazione del progetto. Questa fase è demandata al Servizio Operativo PHARE ed alla PMU (Project Management Unit).
L’evoluzione della situazione politica nell’Europa centrale ed orientale ha dato un nuovo impulso e direzione al programma PHARE. Il recente riorientamento del programma vede focalizzare maggiormente l’attenzione su misure finalizzate all’adesione (v.) dei candidati all’Unione.
La vera svolta è avvenuta al summit (v.) di Copenaghen nel giugno 1993, quando il Consiglio europeo ha offerto ai paesi firmatari degli accordi europei (v.) la prospettiva di una futura adesione all’Unione europea a condizione del raggiungimento di precisi obiettivi politici ed economici. È in questa sede che il programma PHARE è stato identificato come lo strumento finanziario più adatto ad aiutare i paesi in tale processo di integrazione. Nel successivo Consiglio europeo di Essen, è stata rinforzata tale tesi attraverso l’adozione di una strategia di preadesione (v.) e sottolineando la necessità di riorganizzare il programma PHARE, destinando più fondi a lavori di infrastrutture su larga scala ed a programmi multiannuali.
In tal modo PHARE è diventato parte integrante dei >Partenariati per l’adesione (v.), fulcro della strategia di preadesione.