Patto di preadesione sulla criminalità organizzata
Patto di preadesione sulla criminalità organizzata
Si tratta di una dichiarazione congiunta con la quale l’Unione europea, i paesi PECO (v.) e Cipro (v.) si impegnano a portare avanti una più efficace lotta contro la criminalità organizzata (v.) e altre forme gravi di reato in vista del futuro allargamento (v. Adesione) della Comunità.
Nella riunione di Bruxelles del 28 maggio 1998 le parti hanno riconosciuto l’importanza dei valori della democrazia, dei diritti dell’uomo e dello Stato di diritto per i quali la criminalità organizzata può rappresentare una grave minaccia: di qui la necessità di lottare contro le varie forme gravi di criminalità (comprese la tratta di esseri umani e l’immigrazione clandestina organizzata) attraverso la cooperazione nel settore giudiziario e nell’applicazione della legge a livello nazionale e internazionale.
A tal fine, considerando l’esigenza per i PECO e Cipro di attuare l’acquis communautaire (v.) prima dell’ingresso nell’Unione europea, i firmatari del Patto hanno posto l’attenzione sulla necessità di realizzare:
— un apparato di polizia strutturato in modo funzionale, con poteri di intervento ed un equipaggiamento tecnico preparato per il sostegno reciproco delle indagini;
— un apparato giudiziario capace di agire in modo adeguato;
— fondamenti giuridici validi per la lotta alla corruzione (v.) e la loro coerente applicazione;
— controlli rigorosi per l’acquisto legale di armi.
L’attuazione del Patto, basata su operazioni di identificazione, controllo continuo e programmazione di attività nel settore della lotta alla criminalità organizzata internazionale, è stata affidata a un gruppo di esperti di tutti gli Stati firmatari.
Si tratta di una dichiarazione congiunta con la quale l’Unione europea, i paesi PECO (v.) e Cipro (v.) si impegnano a portare avanti una più efficace lotta contro la criminalità organizzata (v.) e altre forme gravi di reato in vista del futuro allargamento (v. Adesione) della Comunità.
Nella riunione di Bruxelles del 28 maggio 1998 le parti hanno riconosciuto l’importanza dei valori della democrazia, dei diritti dell’uomo e dello Stato di diritto per i quali la criminalità organizzata può rappresentare una grave minaccia: di qui la necessità di lottare contro le varie forme gravi di criminalità (comprese la tratta di esseri umani e l’immigrazione clandestina organizzata) attraverso la cooperazione nel settore giudiziario e nell’applicazione della legge a livello nazionale e internazionale.
A tal fine, considerando l’esigenza per i PECO e Cipro di attuare l’acquis communautaire (v.) prima dell’ingresso nell’Unione europea, i firmatari del Patto hanno posto l’attenzione sulla necessità di realizzare:
— un apparato di polizia strutturato in modo funzionale, con poteri di intervento ed un equipaggiamento tecnico preparato per il sostegno reciproco delle indagini;
— un apparato giudiziario capace di agire in modo adeguato;
— fondamenti giuridici validi per la lotta alla corruzione (v.) e la loro coerente applicazione;
— controlli rigorosi per l’acquisto legale di armi.
L’attuazione del Patto, basata su operazioni di identificazione, controllo continuo e programmazione di attività nel settore della lotta alla criminalità organizzata internazionale, è stata affidata a un gruppo di esperti di tutti gli Stati firmatari.