OSCE
OSCE [Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa]
[Kärntnerring 5-7, 1010 Vienna; tel.: (1) 514360; fax: (1) 5143696 - internet: www.osce.org]
Nata negli anni ’70 con il nome di Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (v. CSCE), fu concepita come forum di cooperazione tra gli Stati europei volto a favorire la distensione internazionale.
Finita la guerra fredda e mutato il panorama della sicurezza internazionale, si assistette ad una inevitabile trasformazione della CSCE, culminata con la conferenza di Budapest del dicembre 1994.
Il documento finale firmato a Budapest prevedeva la possibilità per la CSCE di mandare una missione di pace nel Nagorno-Karabakh ed istituiva, inoltre, un codice di condotta sugli aspetti politici e militari della sicurezza per la definizione del ruolo delle forze armate nelle società democratiche.
Fu proprio durante il summit di Budapest che i 52 Capi di Stato e di governo partecipanti decisero di istituzionalizzare gli incontri, conferendo alla struttura lo status di organizzazione e cambiando il nome in OSCE.
A differenza della CSCE, che costituiva un semplice forum internazionale, l’OSCE può contare su una vera e propria struttura istituzionale formata da:
— un’Assemblea parlamentare composta da 317 membri;
— un Consiglio dei Ministri degli Esteri;
— un Segretariato, con sede a Vienna.
Scopo dell’organizzazione è quello di promuovere e diffondere il rispetto dei principi già sanciti nell’atto finale della Conferenza di Helsinki (v. Atto finale di Helsinki) e nella Carta di Parigi (v.).
L’organizzazione conta attualmente 55 membri: in pratica vi aderiscono tutti gli Stati europei, alcune repubbliche ex sovietiche dell’Asia, nonché gli Stati Uniti ed il Canada.
Nonostante l’Unione europea non sia rappresentata come tale nell’OSCE, le posizioni tenute dai membri dell’Unione in essa presenti vengono discusse come parte della politica estera e di sicurezza comune (v. PESC) e prese in considerazione nelle riunioni del Consiglio europeo.
Le priorità dell’OSCE sono oggi quelle di consolidare i comuni valori delle società civili, prevenire i conflitti locali, ripristinare la stabilità e portare la pace nelle zone di guerra, evitando la creazione di nuove divisioni e promuovendo la cooperazione in materia di sicurezza.
[Kärntnerring 5-7, 1010 Vienna; tel.: (1) 514360; fax: (1) 5143696 - internet: www.osce.org]
Nata negli anni ’70 con il nome di Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (v. CSCE), fu concepita come forum di cooperazione tra gli Stati europei volto a favorire la distensione internazionale.
Finita la guerra fredda e mutato il panorama della sicurezza internazionale, si assistette ad una inevitabile trasformazione della CSCE, culminata con la conferenza di Budapest del dicembre 1994.
Il documento finale firmato a Budapest prevedeva la possibilità per la CSCE di mandare una missione di pace nel Nagorno-Karabakh ed istituiva, inoltre, un codice di condotta sugli aspetti politici e militari della sicurezza per la definizione del ruolo delle forze armate nelle società democratiche.
Fu proprio durante il summit di Budapest che i 52 Capi di Stato e di governo partecipanti decisero di istituzionalizzare gli incontri, conferendo alla struttura lo status di organizzazione e cambiando il nome in OSCE.
A differenza della CSCE, che costituiva un semplice forum internazionale, l’OSCE può contare su una vera e propria struttura istituzionale formata da:
— un’Assemblea parlamentare composta da 317 membri;
— un Consiglio dei Ministri degli Esteri;
— un Segretariato, con sede a Vienna.
Scopo dell’organizzazione è quello di promuovere e diffondere il rispetto dei principi già sanciti nell’atto finale della Conferenza di Helsinki (v. Atto finale di Helsinki) e nella Carta di Parigi (v.).
L’organizzazione conta attualmente 55 membri: in pratica vi aderiscono tutti gli Stati europei, alcune repubbliche ex sovietiche dell’Asia, nonché gli Stati Uniti ed il Canada.
Nonostante l’Unione europea non sia rappresentata come tale nell’OSCE, le posizioni tenute dai membri dell’Unione in essa presenti vengono discusse come parte della politica estera e di sicurezza comune (v. PESC) e prese in considerazione nelle riunioni del Consiglio europeo.
Le priorità dell’OSCE sono oggi quelle di consolidare i comuni valori delle società civili, prevenire i conflitti locali, ripristinare la stabilità e portare la pace nelle zone di guerra, evitando la creazione di nuove divisioni e promuovendo la cooperazione in materia di sicurezza.