Neutralità

Neutralità

In tempo di guerra l'espressione indica la situazione giuridica in cui uno Stato dichiara la propria estraneità rispetto ad un conflitto in atto. Sullo Stato neutrale incombe in generale l'obbligo di astensione completa da qualunque intervento e di totale imparzialità nei confronti dei belligeranti.
Lo status di paese neutrale può essere anche assunto in modo permanente, attraverso appositi strumenti convenzionali e costituzionali con i quali lo Stato dichiara la propria estraneità relativamente a qualsiasi conflitto possa insorgere nell'ambito della Comunità internazionale.
Tra gli Stati membri dell'Unione europea la neutralità è esplicitamente prevista dalla Costituzione dell'Austria; tuttavia anche la Finlandia, la Svezia e l'Irlanda, pur senza una esplicita previsione costituzionale, sono considerati paesi neutrali. Nessuno di essi appartiene alla NATO (v.), mentre per quanto riguarda l'UEO (v.) hanno assunto lo status di semplici osservatori.
La presenza di Stati dichiaratamente neutrali tra quelli aderenti all'Unione europea rappresenta uno degli ostacoli alla realizzazione della politica estera e di difesa comune (v. PESC) nonché, in prospettiva, alla costituzione di una vera struttura di difesa comune (v. Politica di difesa comune). Sarà proprio in questi settori che la possibilità di avvalersi del principio della cooperazione rafforzata (v.) risulterà di fondamentale importanza, attesa l'impossibilità di procedere realmente in modo compatto.