Neofunzionalismo

Neofunzionalismo

Si tratta di una teoria politica elaborata nel corso degli anni cinquanta da due autori nordamericani (Haas e Lindberg) che proponeva una prima analisi politica del processo di integrazione europea. Secondo i neofunzionalisti, infatti, attraverso la decisione iniziale d'integrazione di un settore economico si genererebbe una dinamica espansiva che porterebbe all'interdipendenza dei diversi settori e, quindi, a livelli d'integrazione che possono travalicare anche il solo aspetto economico (v. Spillover).
Dal punto di vista politico le decisioni sovranazionali adottate devono provocare l'appoggio dei gruppi d'interesse e dei partiti politici che sono a favore di una maggiore integrazione politica; i gruppi sui quali l'integrazione sortirebbe effetti positivi premerebbero sui governi nazionali allo scopo di trasferire maggiori poteri alle autorità sovranazionali.
La tesi neofunzionalista fu abbandonata negli anni successivi, quando il fallimento dei progetti di integrazione politica e il periodo di stallo dell'attività comunitaria in seguito alla crisi della sedia vuota (v.) sembravano contraddire palesemente tale teoria. Essa, tuttavia, conobbe un nuovo impulso verso la metà degli anni ottanta, quando il grande progetto di realizzazione del mercato interno (v.) entro il 1992, lanciato dalla Commissione con la presentazione del Libro bianco sul completamento del mercato interno (v.), fu visto da molti come il motore propulsivo che avrebbe potuto gradualmente portare ad una maggiore coesione anche politica.