Monnet Jean
Monnet Jean (Cognac 1888 – Montfort-l’Amaury, Parigi 1979)
Dopo la prima guerra mondiale fu il primo vicesegretario generale della neonata Società delle Nazioni, esperienza che si rivelerà più tardi fondamentale per la costruzione del suo credo federalista.
All’inizio della seconda guerra mondiale, Monnet divenne presidente del Comitato per il coordinamento economico franco-britannico ed arrivò a proporre l’unione federale tra la Gran Bretagna e la Francia. L’idea fu presa seriamente in considerazione, ma la sconfitta francese mise tristemente fine al progetto.
Durante la guerra Monnet si recò negli Stati Uniti per lavorare al programma lanciato dal Presidente Roosevelt e prese parte al Comitato di liberazione nazionale francese. In tale sede maturò la convinzione che non ci sarebbe stata pace in Europa se gli Stati si fossero ricostituiti sul principio della sovranità nazionale. Secondo Monnet, infatti, gli Stati europei erano troppo piccoli per garantire ai loro cittadini prosperità e sviluppo sociale, impossibili da raggiungere se non attraverso la costituzione di una federazione europea.
Dopo la guerra Monnet fu nominato da De Gaulle (v.) commissario generale del Piano (Piano Monnet) che guidò lo sviluppo economico francese nel quadro del Piano Marshall (v.).
La richiesta della Francia di controllare la regione del Ruhr, importante per il carbone e l’acciaio, e l’affermazione di Adenauer (v.) che la Germania sarebbe stata un buon partner europeo solo in condizioni di eguaglianza e non di schiavitù, fecero capire a Monnet che le ostilità tra i due paesi sarebbero presto ricominciate. Fu proprio in tale situazione che Monnet preparò il progetto di unificazione europea, meglio conosciuto come Piano Schuman (v.). In tale documento egli espresse la necessità di costituire un’alta autorità le cui decisioni sarebbero state vincolanti per la Francia, la Germania e tutti gli altri paesi che si sarebbero uniti ad esse. Questo progetto rappresentava, in linea con una visione funzionalistica dell’integrazione europea (v. Funzionalisti), il primo passo concreto verso la costituzione di una federazione europea, indispensabile soprattutto per il mantenimento della pace. Dal progetto sarebbe nata la CECA (v.), organizzazione di cui Monnet fu anche Presidente dal 1952 al 1955.
Monnet vide invece fallire l’altro suo grande progetto, l’istituzione della CED (v.), ma reagì prontamente a questa sconfitta creando un Comitato d’azione per gli Stati Uniti d’Europa (v. ACUSE) che rappresenterà per anni uno dei più attivi movimenti per il consolidamento e lo sviluppo della costruzione europea.
Nell’aprile del 1976 il >Consiglio d’Europa (v.) lo dichiarò cittadino onorario d’Europa.
Dopo la prima guerra mondiale fu il primo vicesegretario generale della neonata Società delle Nazioni, esperienza che si rivelerà più tardi fondamentale per la costruzione del suo credo federalista.
All’inizio della seconda guerra mondiale, Monnet divenne presidente del Comitato per il coordinamento economico franco-britannico ed arrivò a proporre l’unione federale tra la Gran Bretagna e la Francia. L’idea fu presa seriamente in considerazione, ma la sconfitta francese mise tristemente fine al progetto.
Durante la guerra Monnet si recò negli Stati Uniti per lavorare al programma lanciato dal Presidente Roosevelt e prese parte al Comitato di liberazione nazionale francese. In tale sede maturò la convinzione che non ci sarebbe stata pace in Europa se gli Stati si fossero ricostituiti sul principio della sovranità nazionale. Secondo Monnet, infatti, gli Stati europei erano troppo piccoli per garantire ai loro cittadini prosperità e sviluppo sociale, impossibili da raggiungere se non attraverso la costituzione di una federazione europea.
Dopo la guerra Monnet fu nominato da De Gaulle (v.) commissario generale del Piano (Piano Monnet) che guidò lo sviluppo economico francese nel quadro del Piano Marshall (v.).
La richiesta della Francia di controllare la regione del Ruhr, importante per il carbone e l’acciaio, e l’affermazione di Adenauer (v.) che la Germania sarebbe stata un buon partner europeo solo in condizioni di eguaglianza e non di schiavitù, fecero capire a Monnet che le ostilità tra i due paesi sarebbero presto ricominciate. Fu proprio in tale situazione che Monnet preparò il progetto di unificazione europea, meglio conosciuto come Piano Schuman (v.). In tale documento egli espresse la necessità di costituire un’alta autorità le cui decisioni sarebbero state vincolanti per la Francia, la Germania e tutti gli altri paesi che si sarebbero uniti ad esse. Questo progetto rappresentava, in linea con una visione funzionalistica dell’integrazione europea (v. Funzionalisti), il primo passo concreto verso la costituzione di una federazione europea, indispensabile soprattutto per il mantenimento della pace. Dal progetto sarebbe nata la CECA (v.), organizzazione di cui Monnet fu anche Presidente dal 1952 al 1955.
Monnet vide invece fallire l’altro suo grande progetto, l’istituzione della CED (v.), ma reagì prontamente a questa sconfitta creando un Comitato d’azione per gli Stati Uniti d’Europa (v. ACUSE) che rappresenterà per anni uno dei più attivi movimenti per il consolidamento e lo sviluppo della costruzione europea.
Nell’aprile del 1976 il >Consiglio d’Europa (v.) lo dichiarò cittadino onorario d’Europa.