Interreg
Interreg artt. 20-21 Regolamento CE 21 giugno 1999, n. 1260/1999
Si tratta di un’iniziativa comunitaria (v.) riguardante la cooperazione transfrontaliera per incentivare uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio comunitario (v.).
Avviata nel 1990, Interreg si propone di rafforzare la cooperazione a beneficio delle zone frontaliere che sono spesso trascurate dalla politica nazionale, attraverso il sostegno finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale (v. FESR).
Giunta alla sua terza fase, l’iniziativa, per il periodo 2000-2006, prevede tre ambiti di intervento:
— cooperazione transfrontaliera (Sezione A). Sono previste strategie congiunte di sviluppo territoriale sostenibile attraverso la cooperazione tra le autorità delle zone limitrofe per creare poli socioeconomici. Tali strategie riguardano principalmente la promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero; incentivi all’imprenditorialità e allo sviluppo delle piccole e medie imprese (v. PMI); crescita dell’occupazione; tutela ambientale; miglioramento dei servizi di trasporto; cooperazione in ambito amministrativo e giuridico ai fini dello sviluppo economico e della coesione sociale. Le zone ammissibili alla cooperazione transfrontaliera sono le zone situate lungo i confini terrestri interni ed esterni della Comunità e alcune regioni marittime, entrambe indicate al livello amministrativo III della nomenclatura delle unità statistiche territoriali (v. NUTS);
— cooperazione transnazionale (Sezione B). Obiettivo principale è la creazione di una maggiore integrazione tra ampi raggruppamenti di Regioni europee, in particolare con i paesi candidati all’adesione (v.) e altri paesi limitrofi, e con le Regioni ultraperiferiche e insulari. Possono essere richiesti finanziamenti per l’elaborazione di strategie operative di sviluppo territoriale a livello trasnazionale; il miglioramento dell’accesso alla >società dell’informazione (v.); tutela dell’ambiente e sana gestione delle risorse naturali. In particolare per le Regioni ultraperiferiche e insulari sono accettati progetti volti alla promozione dell’integrazione economica e la cooperazione con gli Stati membri e con i paesi situati nelle rispettive aree geografiche;
— cooperazione interregionale (Sezione C). Sono interessate in questa sezione la creazione delle reti europee soprattutto nelle Regioni in ritardo di sviluppo o in fase di riconversione, e i progetti volti a migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale.
Si tratta di un’iniziativa comunitaria (v.) riguardante la cooperazione transfrontaliera per incentivare uno sviluppo armonioso ed equilibrato del territorio comunitario (v.).
Avviata nel 1990, Interreg si propone di rafforzare la cooperazione a beneficio delle zone frontaliere che sono spesso trascurate dalla politica nazionale, attraverso il sostegno finanziario del Fondo europeo di sviluppo regionale (v. FESR).
Giunta alla sua terza fase, l’iniziativa, per il periodo 2000-2006, prevede tre ambiti di intervento:
— cooperazione transfrontaliera (Sezione A). Sono previste strategie congiunte di sviluppo territoriale sostenibile attraverso la cooperazione tra le autorità delle zone limitrofe per creare poli socioeconomici. Tali strategie riguardano principalmente la promozione dello sviluppo urbano, rurale e costiero; incentivi all’imprenditorialità e allo sviluppo delle piccole e medie imprese (v. PMI); crescita dell’occupazione; tutela ambientale; miglioramento dei servizi di trasporto; cooperazione in ambito amministrativo e giuridico ai fini dello sviluppo economico e della coesione sociale. Le zone ammissibili alla cooperazione transfrontaliera sono le zone situate lungo i confini terrestri interni ed esterni della Comunità e alcune regioni marittime, entrambe indicate al livello amministrativo III della nomenclatura delle unità statistiche territoriali (v. NUTS);
— cooperazione transnazionale (Sezione B). Obiettivo principale è la creazione di una maggiore integrazione tra ampi raggruppamenti di Regioni europee, in particolare con i paesi candidati all’adesione (v.) e altri paesi limitrofi, e con le Regioni ultraperiferiche e insulari. Possono essere richiesti finanziamenti per l’elaborazione di strategie operative di sviluppo territoriale a livello trasnazionale; il miglioramento dell’accesso alla >società dell’informazione (v.); tutela dell’ambiente e sana gestione delle risorse naturali. In particolare per le Regioni ultraperiferiche e insulari sono accettati progetti volti alla promozione dell’integrazione economica e la cooperazione con gli Stati membri e con i paesi situati nelle rispettive aree geografiche;
— cooperazione interregionale (Sezione C). Sono interessate in questa sezione la creazione delle reti europee soprattutto nelle Regioni in ritardo di sviluppo o in fase di riconversione, e i progetti volti a migliorare l’efficacia delle politiche di sviluppo regionale.