Gruppi politici del Parlamento europeo
Gruppi politici del Parlamento europeo art. 191 Trattato CE; artt. 29-31 Regolamento interno Parlamento europeo
Raggruppamenti di parlamentari europei, appartenenti a diversi Stati membri, aventi un’affinità politica.
Secondo quanto stabilito dall’art. 191 del Trattato CE, i gruppi politici sono “un fattore per l’integrazione in seno all’Unione. Essi contribuiscono a formare una coscienza europea e ad esprimere la volontà politica dei cittadini dell’Unione”.
Numerosi sono i motivi che hanno portato alla creazione e allo sviluppo dei partiti politici. L’elemento principale della costituzione di tali raggruppamenti è l’appartenenza a famiglie politiche simili, unita ai vantaggi che questa cooperazione porta con sé in merito all’influenza esercitata in seno al Parlamento europeo, come l’elezione del presidente o l’approvazione degli emendamenti. A ciò si devono aggiungere convenienze di tipo organizzativo; alcuni fondi, infatti, sono distribuiti secondo un contributo fisso per ciascun gruppo, più una quota supplementare per ciascun membro: il gruppo con il maggior numero di iscritti può contare su una base finanziaria maggiore e, quindi, su di una migliore struttura organizzativa.
Il Regolamento interno del Parlamento europeo (art. 29) prevede che per costituire un gruppo politico sono necessari:
— almeno 23 deputati, se appartengono a due Stati membri;
— 18 deputati, se appartengono a tre Stati membri;
— 14 deputati, se appartengono a quattro Stati membri.
Non è possibile, inoltre, che un deputato partecipi a più gruppi politici, mentre quelli che non aderiscono ad alcuno di essi figurano nel gruppo dei non iscritti (v. NI).
Attualmente i gruppi politici in cui sono organizzati i parlamentari europei sono 8: i socialisti europei (v. PSE); i popolari europei (v. PPE); l’Unione per l’Europa delle Nazioni (v. UEN); il partito europeo dei liberali, democratici e riformatori (v. ELDR); la sinistra unitaria europea (v. SUE); i verdi (v.); l’Europa delle Democrazie e delle Diversità (v. EDD); il gruppo tecnico dei deputati indipendenti (v. TDI).
Ogni gruppo politico è organizzato con un proprio statuto, contenente le regole di funzionamento, un presidente (che partecipa alle riunioni della Conferenza dei Presidenti), dei funzionari (formalmente eletti), e un bilancio finanziario le cui risorse sono direttamente assegnate dal bilancio del Parlamento, diventando così indipendenti dai partiti nazionali.
Raggruppamenti di parlamentari europei, appartenenti a diversi Stati membri, aventi un’affinità politica.
Secondo quanto stabilito dall’art. 191 del Trattato CE, i gruppi politici sono “un fattore per l’integrazione in seno all’Unione. Essi contribuiscono a formare una coscienza europea e ad esprimere la volontà politica dei cittadini dell’Unione”.
Numerosi sono i motivi che hanno portato alla creazione e allo sviluppo dei partiti politici. L’elemento principale della costituzione di tali raggruppamenti è l’appartenenza a famiglie politiche simili, unita ai vantaggi che questa cooperazione porta con sé in merito all’influenza esercitata in seno al Parlamento europeo, come l’elezione del presidente o l’approvazione degli emendamenti. A ciò si devono aggiungere convenienze di tipo organizzativo; alcuni fondi, infatti, sono distribuiti secondo un contributo fisso per ciascun gruppo, più una quota supplementare per ciascun membro: il gruppo con il maggior numero di iscritti può contare su una base finanziaria maggiore e, quindi, su di una migliore struttura organizzativa.
Il Regolamento interno del Parlamento europeo (art. 29) prevede che per costituire un gruppo politico sono necessari:
— almeno 23 deputati, se appartengono a due Stati membri;
— 18 deputati, se appartengono a tre Stati membri;
— 14 deputati, se appartengono a quattro Stati membri.
Non è possibile, inoltre, che un deputato partecipi a più gruppi politici, mentre quelli che non aderiscono ad alcuno di essi figurano nel gruppo dei non iscritti (v. NI).
Attualmente i gruppi politici in cui sono organizzati i parlamentari europei sono 8: i socialisti europei (v. PSE); i popolari europei (v. PPE); l’Unione per l’Europa delle Nazioni (v. UEN); il partito europeo dei liberali, democratici e riformatori (v. ELDR); la sinistra unitaria europea (v. SUE); i verdi (v.); l’Europa delle Democrazie e delle Diversità (v. EDD); il gruppo tecnico dei deputati indipendenti (v. TDI).
Ogni gruppo politico è organizzato con un proprio statuto, contenente le regole di funzionamento, un presidente (che partecipa alle riunioni della Conferenza dei Presidenti), dei funzionari (formalmente eletti), e un bilancio finanziario le cui risorse sono direttamente assegnate dal bilancio del Parlamento, diventando così indipendenti dai partiti nazionali.