Grecia

Grecia

La Grecia fu il primo paese a stipulare con la Comunità un accordo di associazione (v.); nel 1961, infatti, fu firmato il Trattato di Atene che, oltre ad introdurre i meccanismi tipici dell’associazione con le Comunità e che in seguito sarebbero stati estesi ad altri Stati, faceva esplicito riferimento ad una piena e futura partecipazione dello Stato ellenico alla Comunità.
Il percorso di avvicinamento, però, subì un rallentamento tra il 1967 ed il 1974, quando il paese fu retto da una dittatura che interruppe bruscamente il corso delle trattative con la Comunità europea. Caduto il regime militare, la Grecia riprese i rapporti con l’Europa comunitaria ed il 12 giugno 1975 decise di presentare formale domanda di adesione (v.).
I negoziati cominciarono nel febbraio 1976 e furono molto difficili, dal momento che l’opinione espressa dalla Comunità sull’adesione della Grecia era in gran parte negativa; l’economia greca e il suo sistema politico ed amministrativo, infatti, non erano giudicati ancora adeguati. Nonostante ciò, il trattato di adesione fu ufficialmente firmato il 28 maggio 1979 e, dopo la ratifica di tutti gli Stati membri, portò all’ingresso ufficiale a partire dal 1981.
Se la Francia e l’Italia espressero le loro preoccupazioni per la possibile concorrenza dovuta all’introduzione sul mercato dei prodotti agricoli greci, la Grecia, dal canto suo, temeva fortemente l’aumento dei prezzi comunitari sulle importazioni. Fu così che, per rendere meno traumatiche le conseguenze dell’adesione, alla Grecia, fu concesso un periodo transitorio di cinque anni nel quale realizzare l’applicazione delle regole sulla libera circolazione delle merci (v.), e di sette anni per provvedere all’applicazione della politica agricola comune (v. PAC).
Nonostante i notevoli progressi compiuti in questi anni (grazie anche ai cospicui aiuti comunitari) la Grecia è sempre restata ai margini del processo di integrazione, sia per la sua posizione geografica defilata rispetto al resto del territorio comunitario, sia per i contrasti di ordine economico e politico che hanno caratterizzato i rapporti con gli altri partner europei. Sotto quest’ultimo aspetto il maggiore problema è quello relativo al futuro di Cipro (v.), isola da anni divisa tra una zona controllata dai greci e un’altra dominata dai turchi. Questa annosa questione ha negli ultimi anni pesantemente influenzato il processo di adesione dell’isola alla Comunità e le trattative per l’adesione della Turchia (v.).
Dal punto di vista economico i ritardi dell’economia greca rispetto agli altri partner europei sono risultati evidenti nella fase di convergenza verso l’unione economica e monetaria (v. UEM). Lo Stato ellenico è infatti risultato l’unico a non rispettare i criteri di convergenza (v.) e, quindi, impossibilitato ad adottare l’euro (v.) fin dalla prima fase (v. Paesi out).
Ciononostante vi sono alcuni segnali che fanno pensare ad riavvicinamento politico ed economico della Grecia alle Comunità. In particolare:
— l’adesione alla Convenzione di Schengen (v.) nel 1992 ed il rispetto degli accordi per l’instaurazione di uno spazio di libera circolazione delle persone;
— l’entrata della moneta greca nello SME (v.) nel corso del 1998 e la successiva adesione allo SME-2 (v.) con una banda di oscillazione iniziale del ± 15%. L’iniziativa è volta a creare i presupposti per l’adesione dello Stato all’area dell’euro già a partire dal 2001.

Abitanti: 10,3 milioni
Superficie: 131.944 km2
Capitale: Atene
Forma di Governo: repubblica parlamentare
Lingua ufficiale: greco
Moneta: dracma
Membro delle Comunità: dal 1981
Membri eletti al Parlamento Europeo: 25
Membri della Commissione: 1 (Anna Diamantopoulou)
Membri del Comitato economico e sociale: 12
Membri del Comitato delle Regioni: 12
Peso dei voti in Consiglio: 5

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