Governatori delle banche centrali
Governatori delle banche centrali art.112 Trattato CE
Principali organi delle banche centrali dei paesi membri dell’Unione europea, che svolgono un ruolo centrale nel coordinamento delle politiche monetarie nazionali per la realizzazione dell’unione monetaria (v. UEM). Attualmente essi compongono, insieme al Comitato esecutivo (v.), il Consiglio direttivo della BCE (v.).
L’importanza attribuita al ruolo dei governatori delle banche centrali nella politica monetaria europea incomincia ad evidenziarsi solo nel 1964, quando il Consiglio dei ministri dell’economia e delle finanze (v. ECOFIN) decise di affiancare al già esistente Comitato monetario (v.) il Comitato dei governatori delle banche centrali per affrontare problemi d’interesse comune.
La posizione del Comitato fu rafforzata dopo l’elaborazione del piano Werner (v.) che segnò il primo passo verso la realizzazione dell’unione economica e monetaria.
Con il Trattato di Maastricht fu decisa la sostituzione del Comitato dei governatori delle banche centrali con l’Istituto monetario europeo (v. IME) avvenuta nel gennaio 1994, il cui compito fondamentale era assicurare la realizzazione del Sistema europeo di banche centrali (v. SEBC).
Nell’ambito dell’organizzazione della BCE, che costituisce il nucleo principale del SEBC, i governatori delle banche centrali partecipano, in seno al Consiglio direttivo, alla formulazione della politica monetaria della Comunità, alle decisioni sugli obiettivi monetari intermedi, sui tassi d’interesse guida e sulla offerta di riserve del SEBC. Essi, inoltre, come membri del Consiglio generale della BCE (v.), svolgono funzioni consultive e di raccolta di informazioni statistiche, contribuendo in particolare alla valutazione del grado di convergenza degli Stati non partecipanti alla terza fase (v.) dell’UEM in previsione della loro successiva ammissione.
Principali organi delle banche centrali dei paesi membri dell’Unione europea, che svolgono un ruolo centrale nel coordinamento delle politiche monetarie nazionali per la realizzazione dell’unione monetaria (v. UEM). Attualmente essi compongono, insieme al Comitato esecutivo (v.), il Consiglio direttivo della BCE (v.).
L’importanza attribuita al ruolo dei governatori delle banche centrali nella politica monetaria europea incomincia ad evidenziarsi solo nel 1964, quando il Consiglio dei ministri dell’economia e delle finanze (v. ECOFIN) decise di affiancare al già esistente Comitato monetario (v.) il Comitato dei governatori delle banche centrali per affrontare problemi d’interesse comune.
La posizione del Comitato fu rafforzata dopo l’elaborazione del piano Werner (v.) che segnò il primo passo verso la realizzazione dell’unione economica e monetaria.
Con il Trattato di Maastricht fu decisa la sostituzione del Comitato dei governatori delle banche centrali con l’Istituto monetario europeo (v. IME) avvenuta nel gennaio 1994, il cui compito fondamentale era assicurare la realizzazione del Sistema europeo di banche centrali (v. SEBC).
Nell’ambito dell’organizzazione della BCE, che costituisce il nucleo principale del SEBC, i governatori delle banche centrali partecipano, in seno al Consiglio direttivo, alla formulazione della politica monetaria della Comunità, alle decisioni sugli obiettivi monetari intermedi, sui tassi d’interesse guida e sulla offerta di riserve del SEBC. Essi, inoltre, come membri del Consiglio generale della BCE (v.), svolgono funzioni consultive e di raccolta di informazioni statistiche, contribuendo in particolare alla valutazione del grado di convergenza degli Stati non partecipanti alla terza fase (v.) dell’UEM in previsione della loro successiva ammissione.