Europa delle patrie

Europa delle patrie

L’espressione indica quella peculiare visione del processo di integrazione europea che stava alla base dell’attività svolta da De Gaulle (v.).
Secondo lo statista francese, infatti, nonostante le indubbie peculiarità del fenomeno comunitario, alla base di tale costruzione sono sempre da porre i singoli Stati, gli unici ad essere espressione “di un comune sentire nazionale” alla quale i cittadini aderiscono; in quest’ottica le Comunità europeee devono essere viste come semplici aggregazioni funzionali dei diversi Stati (inter-nazionale) e non come un ordinamento autonomo (sovra-nazionale).
Conseguenza di tale visione gaullista è l’inevitabile preminenza (in ambito comunitario) degli organi espressione diretta degli Stati rispetto agli altri organismi comuni.
La concezione gaullista del processo di integrazione fu evidente nel corso della cd. crisi della sedia vuota (v.), che scaturì da una serie di proposte (rifiutate dai francesi) che avrebbero rafforzato i poteri delle istituzioni comunitarie.