Europa a geometria variabile
Europa a geometria variabile
È un’espressione utilizzata in ambito comunitario per definire una forma di integrazione differenziata (v.) nella quale alcuni Stati membri, economicamente e politicamente più avanzati, decidono di procedere ad una più stretta cooperazione tra loro, sfalsando l’attuale processo di integrazione che vede invece tutti gli Stati procedere con lo stesso ritmo. Una parziale applicazione di tale proposito si è avuta con l’introduzione del principio della cooperazione rafforzata (v.).
L’espressione fuconiata nei primi anni ’80 da Delors (v.) per indicare la possibilità da parte degli Stati membri di procedere nel processo di integrazione in alcuni setttori, escludendo quei paesi che non intendevano partecipare. Tuttavia a differenza del concetto di Europa à la carte (v.) la cooperazione tra gli Stati doveva avvenire nell’ambito delle strutture e dei meccanismi istituzionali della Comunità, concedendo deroghe (v. Opting out) ai paesi membri dissenzienti.
È un’espressione utilizzata in ambito comunitario per definire una forma di integrazione differenziata (v.) nella quale alcuni Stati membri, economicamente e politicamente più avanzati, decidono di procedere ad una più stretta cooperazione tra loro, sfalsando l’attuale processo di integrazione che vede invece tutti gli Stati procedere con lo stesso ritmo. Una parziale applicazione di tale proposito si è avuta con l’introduzione del principio della cooperazione rafforzata (v.).
L’espressione fuconiata nei primi anni ’80 da Delors (v.) per indicare la possibilità da parte degli Stati membri di procedere nel processo di integrazione in alcuni setttori, escludendo quei paesi che non intendevano partecipare. Tuttavia a differenza del concetto di Europa à la carte (v.) la cooperazione tra gli Stati doveva avvenire nell’ambito delle strutture e dei meccanismi istituzionali della Comunità, concedendo deroghe (v. Opting out) ai paesi membri dissenzienti.